La palazzina in cui abita la vecchietta aggredita nella notte insieme alla badante

Farindola, anziana e badante rapinate in casa: presi i banditi

Notte da incubo nel piano rialzato di una palazzina all'ingresso del paese, la donna più giovane riesce a liberarsi e a dare l'allarme. I carabinieri arrestano due stranieri di origine giorgiana

FARINDOLA. Notte da incubo per una vecchietta e la badante in un appartamento all'ingresso del paese. I due banditi che le hanno legate e rapinate in casa sono stati fermati poco dopo da una pattuglia dei carabinieri. La badante e l'anziana di 90 anni erano riuscite nel frattempo a liberarsi.

Tutto è iniziato attorno alle 2 di notte quando in due sono riusciti a entrare nel piano rialzato di una palazzina nel quale vive la vecchietta con la signora che l'aiuta in casa. Le due donne sono state aggredite, legate e imbavagliate. I due banditi hanno preso quello che potevano e sono poi fuggiti. La badante è riuscita in qualche modo a liberarsi e a dare l'allarme. I carabinieri della Compagnia di Penne, guidata dal capitano Giovanni De Rosa, sono riusciti a rintracciare i due banditi, si tratta di due stranieri di nazionalità giorgiana: erano a bordo di un'autovettura nella quale è stata recuperata la custodia del telefonino della vecchietta. Per i due è scattata il provvedimento di fermo per rapina e quindi l'arresto.

Le indagini proseguono per l'identificazione di eventuali complici. Secondo quanto emerso successivamente i rapinatori hanno sorpreso le donne nel sonno e con del nastro adesivo le hanno imbavagliate e legate. La 90enne ha cercato di reagire all'aggressione ed ha subito la violenza degli aggressori riportando lievi lesioni medicate poi sul posto dagli operatori del 118. I banditi, dopo aver rovistato nelle varie stanze dell'appartamento si sono dati alla fuga con un telefono cellulare e il denaro contante che l'anziana aveva in casa. Una vicina di casa ha segnalato l'accaduto al 112.

I due stranieri sono stati trovati in possesso di abbigliamento di ricambio, nastro adesivo dello stesso tipo di quello utilizzato per legare le vittime, guanti e parte della refurtiva oltre che di una bicicletta. Nelle indagini cui hanno preso parte anche i militari della Stazione di Penne, grazie alla visione dei sistemi di videosorveglianza, è stato possibile verificare le fasi immediatamente antecedenti all'ingresso in abitazione accertando che i due fermati avevano raggiunto l'abitazione della vittima utilizzando la bici trovata in loro possesso evitando rumori e passare quindi inosservati.