Farindola si ferma per l’addio a Gianni Colangeli

Celebrato il rito funebre del 52enne, morto mentre faceva ritorno a casa da Perugia, insieme a sua moglie, dove era andato per il processo d'appello bis per la valanga di Rigopiano
FARINDOLA. Oggi tutta Farindola si è fermata per l'ultimo saluto a Gianni Colangeli, detto Tangano. Alle ore 15, nella chiesa di San Nicola Vescovo di Farindola, è stato celebrato il rito funebre del 52enne, morto mentre faceva ritorno a casa da Perugia, insieme a sua moglie, dove era andato per il processo d'appello bis per la valanga di Rigopiano. «Grande lavoratore con un cuore immenso, un padre e un marito presente, una persona che amava stare in compagnia nella semplicità, con il suo sorriso che nessuno scorderà. Ci ha lasciato fisicamente ma sarà sempre nei nostri cuori il caro».
Così lo ricordano la moglie Valentina, i figli Daniele e Gioia, il papà Nicola, la mamma Iole e la sorella Antonella. Ieri la camera ardente, autorizzata dal sindaco Luca Labricciosa, è stata allestita nell'abitazione di via San Rocco. E in tanti sono andati a salutarlo e dare una parola di conforto alla sua famiglia, nel 2017 già pesantemente colpita dalla morte di Marinella, la sorella più piccola di Gianni, morta nella tragedia di Rigopiano mentre lavorava come responsabile della spa del resort.
Buono, mite, spiritoso, compagnone, ma al tempo stesso forte. Dopo la tragedia di Rigopiano, con la morte della sorella Marinella, Gianni era diventato la colonna portante della famiglia, l'àncora alla quale aggrapparsi nei momenti difficili. Venerdì scorso era andato lui al posto di papà Nicola a seguire il processo d'appello bis Rigopiano per evitargli la lunga trasferta di Perugia. Forse nemmeno un uomo forte come lui ha retto all'ennesimo processo a caccia di giustizia per i 29 angeli di Rigopiano.
Anche il Comitato vittime di Rigopiano, di cui Gianni era parte, è sotto choc per la sua morte: «Abbiamo sempre custodito il nostro dolore con dignità e rispetto. E ad ogni pranzo, ad ogni cena, c’era un brindisi per i nostri ragazzi. Era per loro che ci ritrovavamo. Ed è per loro che continueremo a farlo. Ma da oggi, sarà anche per Gianni. Con la sua presenza silenziosa, gentile e costante, era parte di tutto questo. E continuerà ad esserlo», hanno sottolineato dal comitato “Rigopiano in attesa del fiore”.
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