Fila di vip nell’ascensore, cinquanta disabili bloccati all'Adriatico di Pescara

La denuncia dell’associazione Carrozzine determinate: "Noi fermi davanti alle scale dopo la partita mentre tanti ci passavano avanti"

PESCARA. Cinquanta disabili in carrozzina bloccati davanti alle scale dello stadio Adriatico alla fine di Pescara-Palermo perché l’ascensore era stato preso d’assalto dai vip cittadini. A denunciarlo è Claudio Ferrante, presidente dell’associazione Carrozzine determinate. «Al termine di Pescara-Palermo», spiega Ferrante, «sono stati presi provvedimenti che oltre a offendere la dignità delle persone con disabilità, hanno creato seri problemi di sicurezza. Qualcuno ha deciso di chiudere la rampa di discesa che consente alle carrozzine e ai loro accompagnatori di defluire con comodità e rapidità per uscire dallo stadio. A causa di questa incomprensibile decisione», dice Ferrante, «più di 50 carrozzine, con enorme difficoltà, hanno dovuto percorrere le rampe in salita per recarsi verso l’ascensore, creando un notevole ingorgo sulle rampe e sui corridoi, rischiando seriamente che qualcuno si facesse male».

Non è la prima volta che i disabili protestano per l’inaccessibilità dello stadio ristrutturato appena 5 anni fa, per i Giochi del Mediterraneo 2009. «In passato abbiamo protestato clamorosamente per rendere accessibile quello stadio, ristrutturato con denaro pubblico e costato 10 milioni di euro», afferma Ferrante, «come le solite cose all’italiana, la ristrutturazione ha eliminato le rampe di cemento e sono state costruite scale. Proprio per questo la Pescara Calcio, dimostrando grande sensibilità e con i propri fondi, ha costruito rampe di legno per consentire maggiori fruibilità, accessibilità, sicurezza e comodità».

L’ascensore usato dai disabili può contenere due carrozzine per volta ed è riservato solo ai disabili: «Ma viene preso anche dai vip dalle gambe buone per salire sulle tribune, mentre i tifosi disabili aspettano tanto tempo per salire o scendere ai posti loro riservati», denuncia Ferrante. «Dopo la vergognosa decisione, i tifosi disabili hanno protestato vivacemente chiedendo spiegazioni. Dopo un po’ la rampa è stata riaperta, ma nessuno ci ha saputo spiegare chi avesse preso questo incomprensibile provvedimento. Forse qualcuno pensa che le carrozzine possano invadere il campo a fine partita? È molto emozionante per i ragazzini disabili vedere correre i giocatori che vanno verso la curva nord per salutare i tifosi. Chi non vuole o ha paura che le carrozzine si avvicinino ai giocatori, magari cercando di strappare un piccolo sorriso o una stretta di mano ai giocatori? Più volte a fine partita gli steward ci hanno bloccato. Tutto questo non può accadere più».

Ferrante presenta le sue richieste: «Chiediamo di individuare i responsabili e che tale provvedimento non venga assolutamente più adottato. Poi, l’ascensore deve essere utilizzato solo ed esclusivamente dalle persone con disabilità: Gli altri tifosi o vip dalle gambe buone possono fare le scale. Sarebbe bello da parte di tutti i giocatori che, una volta che hanno salutato i tifosi della nord, si fermassero a stringere la mano e a regalare qualche sorriso o la maglietta ai ragazzini con disabilità che, pur stando molto male, sfidano il meteo per tifare Pescara: credo che la solidarietà sia uno dei valori fondamentali che dovrebbe trasmettere lo sport. Infine, ringraziamo la Pescara Calcio anche per la sensibilità che ha mostrato nel far scendere in campo i ragazzi disabili all’inizio di ogni partita insieme a tutti i giocatori: un chiaro messaggio culturale di integrazione, sensibilità e solidarietà che deve continuare».

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