Fira, la Regione rivuole i 16 milioni

Il rischio di una prescrizione non bloccherà la richiesta di risarcimento

PESCARA. La possibile prescrizione del processo non impedirà allo Stato di tentare di riprendersi quanto gli sarebbe stato sottratto. La Regione che, secondo la procura, è stata defraudata di 16 milioni di euro, si costituirà parte civile e chiederà indietro i soldi pubblici che sarebbero stati truffati attraverso un meccanismo che, attraverso la Fira (la finanziaria regionale), convogliava i soldi verso società fantasma. Una mossa scontata, anche se la giunta regionale non ha ancora preso una posizione ufficiale. Gli imputati che rischiano il processo sono 103, di cui 64 persone e 39 società.

Insomma, laddove la prescrizione dovesse annullare gli effetti del lavoro dei pm sulla madre di tutte le inchieste, il campo di battaglia si sposterà sul fronte civile.

Sarà un passaggio automatico: se i giudici penali dovessero dichiarare «non doversi procedere» nei confronti di chi finirà sotto processo, disporranno nello stesso tempo che la richiesta di risarcimento danni venga discussa in separata sede.

E’ chiaro che si tratta solo di un’ipotesi. Perché la procura, è scontato, farà di tutto per arrivare a un verdetto prima che vengano estinti i reati (dalla truffa al falso, dalla malversazione alla corruzione fino all’associazione per delinquere) e si adopererà soprattutto per accelerare la celebrazione dell’udienza preliminare, che come al solito si rivelerà lo snodo fondamentale.

Sarà una corsa contro il tempo, dove giocherà un ruolo decisivo la consegna di ben 103 notifiche della richiesta di rinvio a giudizio, nelle quali gli imputati conosceranno nel dettaglio le accuse a loro carico e la data della prima udienza di fronte al gup. Tra loro, spiccano i nomi dell’ex presidente della Fira Giancarlo Masciarelli, dell’ex assessore regionale Vito Domenici e dell’imprenditore della sanità privata Vincenzo Angelini.

Nelle schermaglie accusa-difesa che si consumeranno di fronte al gup, è scontato che i difensori faranno di tutto, attraverso eccezioni preliminari e possibili richieste di perizie, per allungare i tempi di un processo che ha invece bisogno di procedere velocemente. E se non ci saranno richieste di riti alternativi, è altrettanto scontato che l’eventuale dibattimento in tribunale comincerà a ridosso della prescrizione e comunque non prima del 2011.

Considerando che i presunti reati sarebbero stati commessi fino al 2004, la prescrizione interverrà dopo sette anni e mezzo azzerando di fatto tutti i reati, tranne per chi avrebbe dato vita all’associazione per delinquere (otto anni e nove mesi per l’estinzione).