Fiume Pescara, bonificato il primo tratto 

Rimossi i tronchi dal ponte di ferro a San Giovanni Teatino. Petrelli: «Ora i controlli anche alla foce»

PESCARA. Si sono conclusi i i lavori di bonifica del primo tratto del fiume Pescara. Si tratta di 7,6 chilometri, dal ponte di ferro fino al confine con San Giovanni Teatino. Sono stati rimossi tutti i tronchi e i legni depositati sul fondale. L’intervento è stato reso possibile grazie al finanziamento di 100mila euro erogato dalla Regione.
Ma ora il presidente della commissione Ambiente Ivo Petrelli chiede di proseguire questa opera. «Richiedo un sopralluogo alla presenza di tutte le associazioni ambientaliste del territorio, dell’Ufficio igiene della Asl, dell’Autorità di sistema portuale, dei titolari del Circolo canottieri e dell’assessore Nicoletta Di Nisio», ha detto Petrelli, «per valutare e organizzare in tempi rapidissimi la bonifica del tratto del fiume compreso tra il Ponte di Ferro e il porto canale, partendo dalla rimozione del canneto che oggi rappresenta un ostacolo concreto al libero deflusso delle acque. L’obiettivo è quello di affrontare la stagione invernale con i suoi mutamenti meteorologici nella maniera più serena possibile».
«Quanto accaduto appena una settimana fa nelle Marche», ha affermato il presidente, «ci ha permesso di aprire una riflessione e un approfondimento, perché se è vero che non possiamo impedire pioggia, nubifragi e bombe d’acqua, è altrettanto vero che abbiamo il dovere di mettere in atto tutte le misure possibili per mitigare i possibili effetti di tali eventi meteo-climatici improvvisi e violenti. Nelle Marche a causare l’esondazione dei fiumi, come riferito dalle stesse istituzioni locali, sono state anche le condizioni di manutenzione dei fiumi e corsi d’acqua, le stesse che nel dicembre 2012 hanno in qualche modo aggravato l’esondazione del Pescara, con un fiume ostruito da tronchi di albero e materiale di risulta vario trascinato negli anni a valle e rimasto depositato nei fondali mai puliti».
«L’amministrazione», ha aggiunto, «ha voluto affrontare la problematica aprendo un’interlocuzione con la Regione che è competente della manutenzione del fiume. Così è stato stanziato un fondo straordinario di 100mila euro lordi, come primo anno, e il Comune si è occupato della progettazione dell’intervento e di individuare un’azienda specializzata, dotata di droni per il rilevamento aereo delle condizioni del fiume e anche di sommozzatori per eseguire i rilievo dei fondali».