Fli: voteremo contro la maggioranza

Provincia, l'annuncio di Teodoro. Masci dà l'altolà al rimpasto

PESCARA. Testa non potrà contare sull'appoggio di Fli, diventato l'ago della bilancia in questa crisi in Provincia. Teodoro ha annunciato che mercoledì prossimo voterà contro la delibera sugli equilibri di bilancio. A questo punto, il rischio per la maggioranza di non farcela ad approvare i provvedimenti diventa più alto.

Il presidente della Provincia ha convocato per questa mattina una riunione dei consiglieri della coalizione, perché vuole avere la garanzia di avere i numeri necessari in aula, durante il voto di mercoledì prossimo sul documento contabile.

Ma la crisi politica, scoppiata la scorsa settimana con l'uscita di Lino Ruggero dalla lista civica di Carlo Masci, Pescara futura, appare sempre più difficile da risolvere.

Ora, cominciano a sorgere problemi anche tra le forze della maggioranza, in vista di un probabile rimpasto che Guerino Testa intende giocarsi come carta per cercare di rafforzare la coalizione e far rientrare la crisi.

Ieri, il coordinatore provinciale di Pescara futura Vittorio Mingione ha lanciato un altolà al presidente del Pdl Lorenzo Sospiri, che non ha escluso un riequilibrio dei partiti all'interno della giunta anche per la riduzione da tre a due dei consiglieri di Pescara futura. «Se si fa un discorso di numeri dei consiglieri non si va da nessuna parte», ha affermato, «noi chiediamo il rispetto del voto popolare e in base a quello si è stabilito che Pescara futura dovesse avere tre consiglieri. Deve invece prevalere un discorso politico per risolvere la crisi». «Era già stata prevista che ci fosse una rivisitazione della giunta dopo due anni e mezzo di governo», ha aggiunto, «ma gli equilibri devono rimanere gli stessi. Lo stesso è accaduto quando Teodoro e Pasquali hanno lasciato il Pdl per aderire a Fli. Nessuno ha chiesto al Pdl di fare un passo indietro e di lasciare qualche poltrona».

Come dire, quindi, che la lista di Masci non è affatto disponibile a cedere il suo assessorato, assegnato a Roberto Ruggieri, con l'importante delega ai lavori pubblici. Così come non è disponibile a riconsegnare la poltrona di presidente del consiglio provinciale occupata da Giorgio De Luca. «Ruggieri è colui che ha consentito, con la sua nomina ad assessore, a Ruggero di entrare in consiglio, essendo il primo dei non eletti di Pescara futura», ha ricordato Mingione. Sulla stessa linea di Fli è anche l'Udc, che vanta un assessore in giunta, Valter Cozzi. «Non riteniamo che le posizioni all'interno della maggioranza si debbano cambiare», ha avvertito il capogruppo Udc al Comune Vincenzo Dogali, «non abbiamo richiesto alcun azzeramento della giunta e rimaniamo fedeli agli accordi sottoscritti con la coalizione».

Come farà Testa a rafforzare la maggioranza senza toccare nulla in giunta? Difficile dirlo.

Anche l'ipotesi di allargare la coalizione al Fli non sembra possibile. Sospiri ha detto senza mezzi termini che Futuro e libertà non avrà posti in giunta. La replica piccata del capogruppo non si è fatta attendere ieri. «Fli non entrerà mai nella giunta provinciale di centrodestra», ha fatto presente Gianni Teodoro, «perché non intende condividere lo sfacelo politico di una pseudo maggioranza senza idee, senza progetti, né programmi in grado di rilanciare l'iniziativa politica del territorio». Durissimo l'attacco a Testa. «Escludo che Fli possa sostenere chi si è politicamente rivelato come il peggior presidente della Provincia di Pescara che la storia repubblicana ricordi. A Testa non rimane altro che prendere coraggio e rassegnare le proprie dimissioni per tornare subito al voto».

Dello stesso avviso il segretario provinciale del Pd Antonio Castricone. «La maggioranza è ridotta ai minimi termini», ha osservato, «nella migliore delle ipotesi, contando anche Ruggero, Testa potrà contare su 13 voti. Anche facendo un rimpasto le cose non cambieranno. Testa ne prenda atto, noi siamo pronti al voto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA