Fondi Zes, 63 milioni  per sette grandi opere 

Quasi 20 sono per il porto di Ortona, oltre 8 milioni per quello di Vasto

I fondi sono immediatamente disponibili, pronti sul tavolo ministeriale per essere spesi. E molti dei progetti già redatti o in uno stato avanzato di definizione. Sette gli interventi infrastrutturali che cambieranno il volto dell'Abruzzo grazie ai finanziamenti messi a disposizione dalle Zes, le zone economiche speciali.
La Conferenza Stato - regioni ha approvato mercoledì scorso in via definitiva il decreto a doppia firma del ministero delle Infrastrutture e del ministero della Coesione territoriale, che destina alla nostra regione 62 milioni e 900mila euro. Le opere finanziate riguardano il porto di Ortona, quello di Vasto, la ferrovia Fossacesia- Castel di Sangro e l'area industriale di Manoppello.
Per il deputato di Italia Viva e presidente della Commissione lavoro Camillo D'Alessandro «la dotazione di nuove infrastrutture renderà il territorio più appetibile per nuovi insediamenti».
IL PIANO
Il decreto fa riferimento a quanto previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) in relazione agli interventi infrastrutturali per le Zes e ripartisce la somma di 630 milioni di euro tra le zone economiche speciali «per la realizzazione di interventi tra loro coerenti e interconnessi che mirano, nel loro insieme, a favorire la competitività e lo sviluppo economico». Le opere finanziate rientrano nei seguenti ambiti: collegamento di “ultimo miglio”, finalizzato a realizzare efficaci collegamenti tra le aree portuali e industriali e la rete infrastrutturale ferroviaria e stradali che fa parte delle reti di trasporto principali, digitalizzazione e potenziamento della logistica, urbanizzazioni green e lavori di efficientamento energetico e ambientale nelle aree retroportuali e nelle zone industriali che ricadono nelle Zes. Infine, il potenziamento della resilienza e della sicurezza dell’infrastruttura connessa all’accesso ai porti.
TEMPI E MODALITà
Nel rispetto di quanto previsto nel Pnrr per gli interventi inseriti nel presente decreto i lavori dovranno essere avviati e comprovati dal certificato di inizio lavori entro il 31 dicembre 2023 ed essere conclusi entro il 30 giugno 2026. Su scala nazionale di tratta di 22 interventi relativi al collegamento di ultimo miglio con porti o aree industriali, 15 opere relative alla digitalizzazione della logistica, urbanizzazioni green e lavori di efficientamento energetico e 4 interventi di rafforzamento della resilienza nei porti.
Nello specifico, invece, in Abruzzo saranno aperti sette cantieri. I soggetti attuatori delle opere saranno Anas, Rfi e Autorità di sistema portuale. Le risorse saranno erogate con un anticipo del 10%, pagamenti intermedi e saldo a fine lavori.
TUTTE LE OPERE
Il pacchetto di finanziamenti relativo alla rete infrastrutturale abruzzese sfiora i 63 milioni di euro e prevede il completamento dell'infrastruttura del porto di Ortona con l' approfondimento dei fondali mediante dragaggio e consolidamento della banchina di riva. La cifra a disposizione è di 13 milioni di euro. Sempre al porto di Ortona sono previsti il collegamento dell'ultimo miglio ferroviario (4 milioni e 800mila euro) dell'ultimo miglio stradale (2 milioni di euro).
Due gli interventi sul porto di Vasto con il potenziamento e l'ampliamento della banchina (7 milioni 650mila euro) e il miglioramento dell'accessibilità stradale (1 milione di euro).
Infine, è previsto il potenziamento dell'infrastruttura ferroviaria Fossacesia- Castel di Sangro e della piastra logistica di Saletti. Lavori per i quali il ministero ha concesso 24 milioni 450mila euro. Da ultimo, il decreto annovera il potenziamento della rete logistica e dell'hub interportuale nell'area industriale di Manoppello (10milioni di euro).
LE VERIFICHE
«Il soggetto attuatore», si legge nel decreto, «effettua il monitoraggio finanziario, fisico e procedurale nonché la rendicontazione degli interventi finanziati. Il ministero, inoltre, si riserva la facoltà di effettuare controlli, anche attraverso ispezioni, sullo stato di attuazione delle opere oggetto di finanziamento, in corso d’opera o alla fine dei lavori, anche mediante il Provveditorato interregionale alle Opere Pubbliche competente per territorio, al fine di verificare dell'utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti». Spetta sempre ai soggetti attuatori il compito di trasmettere, entro il 15 giugno di ogni anno, una relazione sullo stato di utilizzo dei finanziamenti concessi con l’indicazione delle principali criticità riscontrate nell’attuazione dei singoli interventi.
i PRIMI FONDI
«I 62 milioni e 900mila euro che arriveranno in Abruzzo», spiega D'Alessandro, «riguardano i finanziamenti infrastrutturali delle Zes, che metteranno in campo anche altre risorse su filoni di intervento diversi e, soprattutto, attiveranno la leva fiscale con il credito di imposta per le aziende che realizzeranno investimenti in quelle aree». Il decreto sulle infrastrutture Zes è stato predisposto dal vice ministro delle Infrastrutture con delega alle Zes Teresa Bellanova e dal ministro per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna. «I fondi saranno immediatamente spendibili», conferma l'onorevole D'Alessandro, «in molti casi le opere sono già in avanzato stato di progettazione. Quando con il governo regionale D'Alfonso abbiamo avviato la procedura delle Zes avevamo chiari due obiettivi: la defiscalizzazione, dal 30 al 40% delle somme impegnate, per le imprese che sceglieranno di investire in Abruzzo e l'arrivo di fondi pubblici. Un combinato disposto pubblico-privato che consentirà di muovere il mercato, attrarre nuovi investimenti e creare occupazione dotando la regione di infrastrutture strategiche per il territorio. Una rete infrastrutturale che, da sola, sarà motore attrattivo per gli investimenti, in quanto consentirà di muovere velocemente persone e merci: quello che chiedono le imprese oggi, insieme alla defiscalizzazione».