TRAGEDIA DELL'AUTOSTRADA

Francesco Angrilli, il fratello: «Marina e Ludovica, due vittime» 

L’ematologo dell’ospedale di Pescara racconta la sorella e la nipotina: una vita in simbiosi «Non voglio che si parli contro mio cognato, ma è lui l’autore di questo disegno malsano» 

PESCARA. Della sorella Marina, «la più piccola di noi tre», e della piccola Ludovica parla ancora al presente. Ma se il dottor Francesco Angrilli, ematologo all’ospedale di Pescara e medico come l’altra sorella Maria Grazia, accetta di parlare con il Centro in un momento così devastante, «è solo», dice, «in ricordo della bella persona che era mia sorella, e della stupenda bambina che era Ludovica». E soprattutto dopo le notizie, uscite su alcune testate, secondo cui Marina Angrilli e Fausto Filippone, 51 e 49 anni, non erano sposati. «Mia sorella Marina era regolarmente sposata con rito civile con Fausto Filippone. Nel 2006. Mia nipote Ludovica era figlia legittima della coppia. Una famiglia normalissima, sana e di buoni principi», ha precisato ieri in una nota agli organi di stampa.
Dottor Angrilli, com’era sua sorella?
Una persona dedita al lavoro e alla famiglia. Questa era mia sorella, molto professionale, rigorosa. E Ludovica una bambina intelligentissima, stupenda. Mia sorella viveva in simbiosi con lei, una bambina talentuosa, piena di interessi.
Come spiega questo gesto?
Non riesco a spiegarmelo perché anche lui sembrava una persona appostissimo.
Com’erano tra di loro?
Una coppia che si muoveva insieme, non di quelle coppie che il marito fa una cosa e la moglie un’altra e ogni tanto si incontrano. No, avevano entrambi il loro lavoro, e il tempo libero lo passavano insieme. Che cosa sia scattato nella testa di lui non lo riesco a capire.
Qualcuno parla di problemi sul lavoro di suo cognato.
Io non ci credo. Non credo che a uno che ha problemi sul lavoro poi gli si danno la Bmw e benefit vari. Non saprei proprio che tipo di problemi potesse avere, noi non ne sappiamo niente.
Perché domenica sono andati a Chieti, nell’appartamento da dove poi sua sorella è precipitata dalla finestra, e la bambina l’hanno lasciata a Pescara?
Perché mia nipote è voluta rimanere con la zia, l’altra mia sorella, perché non voleva andare con i genitori a comprare la lavatrice. Quello che sappiamo noi è che domenica mattina Fausto e Marina sono usciti per andare ad acquistare una lavatrice.
Per la casa che affittavano a Chieti?
No no. Per la casa qui a Pescara (in via Punta Penna ndr), dove viviamo.
A Chieti quindi non ci dovevano andare?
Non lo so che cosa siano andati a fare a Chieti. Che io sappia, mia sorella a Chieti – se ci è andata – forse c’è andata una volta anni fa. Ma non ci andava più, se ne occupava il marito di gestire questa cosa.
Secondo lei aveva pianificato tutto?
Purtroppo è l’idea che mi sono fatto. Lui si deve essere fatto questo disegno, credo che non abbia neanche dato le vere generalità di Marina quando è stata soccorsa. La mia idea è che lui avesse fatto questo disegno malsano che poi ha dovuto modificare per il fatto che Ludovica non è voluta uscire da subito con loro.
Ma come ha fatto, secondo lei, a prendere di peso la bambina per fare quello che ha fatto?
Non oso pensare al dramma che ha vissuto questa povera bambina.
C’è chi l’ha vista ferma.
Mi conforta se era semiaddormentata. Ludovica è un’anguilla, avrebbe realizzato sicuramente la cosa.
Che cosa vorrebbe che si scrivesse di questa terribile storia?
Non voglio che si scriva contro mio cognato, però alla fine l’autore è lui. Mia sorella e mia nipote sono le vittime. Vorrei che passasse un messaggio di due persone stupende strappate a una vita impegnata nel lavoro e condotta come va condotta la vita di un nucleo familiare unito.
Sua sorella assecondava la figlia in tutte le sue passioni?
Era la prima sostenitrice di Ludovica.
Come può aver vissuto gli ultimi momenti Marina?
Che mia sorella, come ho sentito dire, sia precipitata facendosi un selfie non esiste. Purtroppo penso che la parola femminicidio, molto d’uso, calzi alla situazione.
Si ipotizzano problemi nella coppia, che lui avesse scoperto qualcosa, o che lei lo volesse lasciare.
Ma quando mai! A parte il fatto che né lei, ma neanche lui, avevano la lontana idea di una relazione extraconiugale. Mia sorella sicuramente no, non ne avrebbe avuto il tempo perché vive blindata dentro il liceo scientifico e quando sta fuori sta attaccata alla figlia. Ma onestamente non credo neanche lui, non mi sembra neanche il tipo.
Ha sentito la sorella di lui, medico, come lei?
Ci siamo sentiti un attimo. Per telefono.
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