Fusione storica tra i costruttori di Chieti e Pescara 

Si punta sui contratti per aiutare le imprese Elezione del nuovo presidente: si punta su Strever

PESCARA. Un accordo storico che suggella il processo di unificazione, avviato grazie a un’intuizione del compianto Daniele Becci, salutato con un lungo applauso al termine dell’incontro pubblico nella sede di Confindustria in via Raiale, a Pescara. L’atto pubblico di fusione per incorporazione tra le associazioni dei costruttori edili delle province di Chieti e Pescara è stato sottoscritto ieri mattina alle 13,05 davanti al notaio Giovanni Di Pierdomenico e agli imprenditori aderenti alle due organizzazioni territoriali.
A firmarlo sono stati i due presidenti di Chieti, Gennaro Strever, e Pescara, Marco Sciarra, al termine di due assemblee distinte in cui i soci delle due associazioni territoriali hanno votato favorevolmente per l’unificazione, approvando il relativo progetto di accorpamento predisposto dai consigli direttivi, convinti che «un’Ance più forte e coesa possa essere più rappresentativa nei confronti dei nostri interlocutori, che sono gli enti pubblici, in vista del miglioramento delle condizioni economiche di un territorio che si trova in forte sofferenza». Presenti all’incontro di ieri mattina anche il direttore generale di Confindustria Chieti Pescara Luigi Di Giosaffatte, il presidente di Confindustria Chieti Pescara Gennaro Zecca e il vice presidente di Ance nazionale con delega alle opere pubbliche Edoardo Bianchi.
Dal 1° novembre, giorno in cui avrà efficacia la fusione, l’Abruzzo avrà un’unica Ance Chieti Pescara. Così com’è stato per Confindustria nel 2014 e per la Camera di Commercio, unificata nel 2017. Il prossimo passaggio è la convocazione, entro trenta giorni, dell’assemblea unificata dei soci che, a fine di novembre, sarà chiamata a votare il nuovo presidente e il consiglio direttivo. Fino al momento delle elezioni il presidente ad interim sarà Gennaro Strever, favorito anche per la presidenza.
In base ai dati delle casse edili, il settore muove un indotto che sul territorio copre oltre 6.000 posti di lavoro nelle due province di Chieti e Pescara. Un numero altissimo, ma che negli ultimi anni è calato drasticamente, in proporzione con una crisi che ha determinato il calo del 50 per cento della massa salari in un arco temporale di dieci anni. Solo a Pescara, infatti, si è passati da 43 milioni di massa salari nel 2008 ad appena 22 milioni del 2018. In parallelo sono diminuiti anche gli investimenti nel comparto opere pubbliche (meno 3 per cento), oltre che nelle costruzioni private sul mercato interno nazionale (meno 3,3 per cento), a fronte della crescita del 2 per cento del fatturato delle imprese di costruzione italiane all’estero. Gli unici parametri in controtendenza in Abruzzo sono rappresentati dal capoluogo regionale dell’Aquila che, dal 2008 al 2018, per effetto del terremoto e della successiva ricostruzione, ha mostrato un’impennata dei lavori pubblici e della massa salari, passata da 20 a 80 milioni di euro.
«Unire le associazioni dei costruttori delle due province», ha sottolineato Zecca, «è il compimento di un percorso che segue l’invito formulato da Confindustria Chieti Pescara, l’associazione degli industriali cui aderiscono Ance Chieti e Ance Pescara. La fusione garantisce da subito efficientamento, rappresentanza e servizi avanzati per le imprese. Insieme continueremo, con maggiore forza, a diffondere cultura di impresa per il nostro territorio. Il valore di un territorio consiste nell’impresa che prospera e genera sviluppo». Soddisfatto per la conclusione del percorso di accorpamento anche il vicepresidente di Ance nazionale Bianchi, che si è complimentato «per il salto culturale che i colleghi hanno saputo realizzare».
«A livello nazionale resta prioritario mettere in sicurezza il Paese», ha aggiunto, «il settore non chiede nuove risorse al Governo, ma di attuare le misure esistenti per consentire la ripresa dell’edilizia a beneficio del Paese».
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