Gabbiano blu nei guai Sdraio e ombrelloni trascinati via dalle onde

La mareggiata decreta la chiusura anticipata della stagione per lo stabilimento del Foro

FRANCAVILLA. La mareggiata spazza via le prime due file di ombrelloni del Gabbiano Blu, e decreta la chiusura anticipata della stagione per lo stabilimento del Foro. Nella notte fra sabato e domenica, il mare è avanzato pericolosamente nel tratto di litorale sud, già soggetto a forte rischio erosione, dando la mazzata finale ai gestori del Gabbiano Blu. I fratelli Berardino e Remo Campanella, infatti, quest'anno si erano ritrovati ad avviare la stagione fra mille difficoltà, a causa dell'estrema riduzione della spiaggia, che li ha costretti a posizionare poche file di ombrelloni.

«La mareggiata è arrivata all'improvviso intorno alle 1,30 di notte», raccontano i gestori, «L'acqua si è spinta fino alle case. Abbiamo dovuto smontare in fretta le prime due file di ombrelloni, ma non abbiamo fatto in tempo a togliere tutte le sdraio. Una parte le abbiamo ripescate in mare la mattina dopo, mentre altre sono andate perdute trascinate via dalle onde. In pratica, siamo costretti a chiudere la stagione in anticipo. Ce ne scusiamo con i clienti, anche se la colpa non è nostra».

La mareggiata ha privato dell'ombrellone tutti i clienti delle prime file e ha scavato alla base del bar in cemento mettendone ancor più a nudo le fondamenta; inoltre, ha invaso il bagnasciuga di conchiglie e cozze taglienti che la violenza delle onde ha staccato dagli scogli e portato a riva.

«Il problema è sempre lo stesso, e lo andiamo ripetendo da anni», continuano i titolari della concessione, «Qui la spiaggia non è protetta adeguatamente dalle scogliere, che hanno dei varchi troppo ampi. L'acqua entra e scava. Ogni estate è sempre peggio. Così non si può più andare avanti. Quest'anno, dall'inizio della stagione, non abbiamo neppure potuto aprire il bar dal lato mare perché l'acqua ha creato un forte dislivello, e siamo stati costretti a creare un accesso posteriore. Il Comune si deve mettere in testa che non si può più aspettare. I soldi per la realizzazione degli interventi a protezione della costa ci sono e vanno utilizzati per sistemare il prima possibile questo tratto di costa, che è il più penalizzato».

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