PESCARA

Gadget falsi al concerto di Ultimo, denunciati 4 campani

La guardia di finanza sequestra centinai di pezzi contraffatti. Uno dei denunciati prendeva il reddito di cittadinanza senza averne diritto

Una bella occasione per divertirsi sulle note del cantante Ultimo, quella del concerto di ieri sera allo stadio di Pescara. Ma anche un’occasione per speculare sulla passione dei più giovani nei confronti del ventiseienne artista romano in scena nel capoluogo adriatico: lo hanno scoperto i finanzieri del Comando Provinciale di Pescara, che nell’ambito del piano d’azione “Stop fake", sempre più ad ampio raggio, hanno passato al setaccio le bancarelle allestite in occasione del concerto per proporre agli spettatori i gadget del proprio idolo.

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A cadere nella fitta rete del controllo economico del territorio mirato a contrastare lo smercio di prodotti falsi e non sicuri, tesa dai militari del Nucleo Pef della Guardia di finanza pescarese, 4 pluripregiudicati venuti dalla Campania, veri e propri professionisti della contraffazione, per ingannare i loro ignari acquirenti proponendo la vendita di sciarpe, braccialetti e cappellini, con su apposti illecitamente il nome e l’effige del cantante.

È scattato immediatamente il sequestro della merce contraffatta, consistente in centinaia di pezzi falsi del valore di circa 2mila euro, e la denuncia alla locale autorità giudiziaria dei 4 responsabili per i reati di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e di ricettazione, uno dei quali è risultato beneficiario in maniera illegale del reddito di cittadinanza percependo senza averne titolo più di 1.200 euro al mese.

“Soltanto due giorni fa”, commenta il colonnello Antonio Caputo, comandante provinciale della Guardia di finanza di Pescara, “nell’ambito del piano d’azione ‘Stop-fake’, anti-contraffazione e sicurezza prodotti, abbiamo bloccato lo smercio di quasi centomila articoli di bigiotteria potenzialmente lesivi della salute dei cittadini; ieri sera, invece, siamo intervenuti per intercettare e porre fine ad una frode a danno di giovani clienti convinti di poter acquistare un souvenir a ricordo della bella serata di musica, ma ingannati da falsi emblemi. Ancora una volta la provincia di Pescara diviene mercato di destinazione di traffici illeciti che alimentano il business illegale di piccole e grandi organizzazioni criminali spesso estranee al territorio, che le fiamme gialle tutelano sul fronte economico-finanziario con un presidio mirato e costante”.