Gestione Naiadi, in cinque indagati per l’appalto da 39 milioni

L’accusa della Procura dopo la conclusione dell’inchiesta è di turbativa d’asta
PESCARA. La procura di Pescara chiude l'inchiesta sull'appalto ventennale – da 39 milioni di euro – concesso al Club Aquatico per la gestione del complesso delle piscine Le Naiadi. Il procuratore Giuseppe Bellelli e il sostituto Luca Sciarretta hanno notificato l’avviso di conclusioni ai cinque indagati di questa vicenda che, ancora una volta, mette in primo piano una gestione discutibile del complesso pescarese e soprattutto il coinvolgimento, del commercialista Vincenzo Serraiocco, già condannato a 4 anni e mezzo di reclusione per il crac delle Naiadi.
Insieme a Serraiocco, nella lista degli indagati figura anche Donato Cavallo, direttore generale dell'Agenzia regionale dell'Abruzzo per la committenza (Areacom), per il quale viene disegnata una posizione chiave nella vicenda per il suo ruolo di pubblico ufficiale con potere di decidere. Si aggiungono poi Riccardo Fustinoni, presidente del Club Aquatico, società che sarebbe stata favorita nella gara di appalto, e i due della società Mia, Gianluca Cieri e Stefano Russo, che avrebbero fornito a Fustinoni le garanzie fideiussorie provvisorie per partecipare alla gara, anche se la Mia non era autorizzata al rilascio di quella documentazione.