ABRUZZO AL VOTO

Giochi fatti in 46 comuni, ora i quattro ballottaggi 

Molte conferme e qualche sorpresa dalle urne di domenica. Il Pd si interroga sul disastro Ortona. Sclocco (Articolo 1): «L’Aquila dimostra che l’unità premia»

PESCARA. Oggi l’Abruzzo ha 46 nuovi sindaci. Alcuni riconfermati e molte matricole. In quattro comuni (L’Aquila, Avezzano, Ortona, Martinsicuro) la campagna elettorale continua per il secondo turno del 25 aprile.
Molte le sorprese, alcune riconferme, qualche bocciato eccellente. Solo cinque le donne che indosseranno la fascia tricolore: Antonella Buffone (Balsorano, Carolina De Vitis (Lettopalena), Marivera De Rosa (Luco Dei Marsi), Antonella Di Nino (Pratola), Tiziana Magnacca (San Salvo). L’anno scorso sono state quattro. I partiti fanno i conti dei voti presi e di quelli persi, ma nessuno può considerarsi soddisfatto. Hanno vinto soprattutto le facce, le personalità, l’esperienza.
Il segretario regionale del Pd Marco Rapino esalta giustamente la vittoria di Spoltore al primo turno con il sindaco Luciano Di Lorito e le riconferme di Angelo Radica a Tollo e Nicola Andreacola a Giuliano Teatino. Ma tace sul disastro di Ortona, dove il Pd perde dieci punti percentuali (dal 17,44% del 2012 passa al 7,52% di ieri) e non manda al ballottaggio un candidato eccellente come l’ammiraglio Rinaldo Veri. Il 25 la sfida sarà tra Leo Castiglione e Giorgio Marchegiano, due candidati sostenuti da liste civiche. Una sconfitta per il commissario cittadino del Pd e consigliere regionale Camillo D’Alessandro («Nelle battaglie ci si mette cuore e faccia sempre. Non ci sono grandissimi analisi da fare ma riconoscimento a chi ha avuto maggiori consensi», scrive su facebook, che non è riuscito a evitare di ritrovarsi tre candidati sindaci di area. Ammette la sconfitta anche il governatore Luciano D’Alfonso che ora riflette sulla necessità di «rifertilizzare e creare una nuova stagione di responsabilità» a Ortona e a San Salvo, dove la sindaca uscente di centrodestra Tiziana Magnacca ha vinto a mani basse al primo turno contro Gennaro Luciano sostenuto dai dem.
D’Alfonso si consola con l’irrilevanza dei 5 Stelle. Nota che l’Abruzzo si conferma un territorio dove «il confronto del governo dei territorio è di tipo bipolare». E i 5 Stelle in effetti non hanno preso palla, scontando la mancanza di radicamento nel territorio e la mancanza di personale politico d’esperienza. Ora Centrodestra e centrosinistra aspettano soprattutto il ballottaggio dell’Aquila, dove il candidato del centrosinistra Americo Di Benedetto si oppone al candidato del centrodestra Pierluigi Biondi. «L'unità e il dialogo sono valori unici per la sinistra e l'autosufficienza non paga: L'Aquila oggi ne è la dimostrazione», riflette l’assessore ed esponente di Articolo 1 Marinella Sclocco, sottolineando che «dove il centrosinistra è unito le cose funzionano. La discontinuità dalle politiche di autosufficienza del Pd a guida Renzi è e sarà la strada necessaria per un nuovo e più forte centrosinistra». Molto soddisfatto è il deputato del deputato presidente di Abruzzo Civico Giulio Sottanelli, che vede il suo movimento attestarsi sui 5 punti percentuali dove si è presentato, con una punta del 20% a Tortoreto: «Siamo l’unico vero movimento civico abruzzese» dice Sottanelli, «e siamo determinanti nelle coalizioni civiche o di centrosinistra». Ora due settimane ancora di passione e poi riprenderà la grande corsa per le candidature politiche. Erano tutti pronti per la battaglia di settembre. Ora i giochi si sono raffreddati e si guarda al 2018. Ma gli strateghi sono già al lavoro.