Gli amici ricordano Marco La Sorda: «Ha avuto momenti difficili, ma non ha mai smesso di sorridere»

2 Agosto 2025

Il re della consolle aveva 51 anni: dagli anni Novanta protagonista indiscusso delle serate in discoteca. I funerali domani a San Luigi

PESCARA. Il popolo della notte dice addio al dj Marco La Sorda, 51 anni, di Pescara, dagli anni Novanta protagonista indiscusso delle serate in discoteca in città e in altre località d’Abruzzo. Si è spento ieri pomeriggio nella sua casa, a Porta Nuova, dove conviveva con la compagna e i figli di quest’ultima. Da circa due anni combatteva contro una malattia - un tumore al colon - che non gli ha lasciato scampo. Gli amici di una vita e i colleghi lo ricordano con affetto, sottolineando «il suo immancabile sorriso e la grande generosità». Una doccia d’acqua gelida la notizia della sua morte per chi lo ricorda dietro al mixer e con le cuffie, con la battuta sempre pronta e la voglia di fare festa».

L’amico Andrea Di Matteo, un passato da dj anche lui, era in sua compagnia quando «è crollato dopo aver deciso di fumare una mezza sigaretta», racconta commosso. «Da due anni lottava contro questo male», dice. «Ha avuto momenti difficili, ma non ha mai smesso di sorridere, pensando sempre agli altri, alla sua compagna, ai figli di lei, Sara ed Emanuele, ai quali voleva un bene dell’anima, agli amici e ai colleghi. Negli ultimi due mesi ha avuto un calo fisico importante e nell’ultima settimana una ripida discesa fino ad arrivare alla giornata di oggi (ieri ndr), quando ci ha salutati per sempre».

La passione per la musica comincia quando Marco La Sorda ha 17 anni e inizia a lavorare per radio Ketchup. Poi le serate da dj al Niagara, al Caesar, alla Silvanella, alla Fabbrica, senza dimenticare le feste in spiaggia e la sua esperienza nell’organizzazione di eventi. C’è chi, come Michele Bonanni, ricorda un aneddoto: «Era un sabato di marzo 1995 al Lenny’s, si avvicinò a me questo simpatico dj. Non lo conoscevo. Mi abbracciò forte e mi disse: ‘ma sei tu a capo dei pr? Ma siete pazzeschi!’. Nacque un’amicizia speciale».

Nonostante la malattia, Marco ha continuato a suonare. Due settimane fa, una delle ultime serate insieme con il dj Claudio Di Rocco in un locale di Francavilla al Mare. «Un amico raro», afferma Domenico Iorio, assessore al Comune di Francavilla. «Un cuore grande, il dj più bravo d’Abruzzo». «A prescindere dall’aspetto professionale, un fratello come lui non l’ho mai conosciuto», sottolinea l’amico e collega Luca Di Carlo. «Non negava mai il suo sorriso». E l’imprenditore Ivan D’Altorio dice: «Per me la sua abilità con la musica era solo un complemento alla sua grandezza d’animo. È stato un fratello maggiore».

Per il sindaco Carlo Masci, «Marco è stato molto più di un dj: è stato un autentico punto di riferimento per intere generazioni. Quando ho iniziato il mio percorso politico, da giovane assessore al Turismo, ho avuto il piacere di coinvolgere Marco in molte iniziative. Alla sua famiglia, agli amici e a tutto il popolo della notte, che perde una figura simbolica, va l’abbraccio più sincero dell’intera comunità». Oggi la camera ardente in via Raiale, dalle 9,30 alle 19,30. I funerali si svolgeranno invece domani, nella chiesa di San Luigi, alle 11.

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