la guerra degli alberi

Gli appelli di Gassman e De Luca per salvare i pini di Pescara

L'attore interviene con un tweet - «prosciughiamo anche la laguna di Venezia, è troppo umida» - lo scrittore con una lettera ai pescaresi - «pericoloso, il più originale aggettivo mai attribuito a una pianta» - e intanto i cittadini che protestano in via Scarfoglio vengono allontanati dalla polizia. E Foschi presenta un nuovo esposto in Procura: «Non c'era neanche l'ordinanza per chiudere al traffico le strade»

PESCARA. Esce dai confini comunali la contestazione delle associazioni ambientaliste e dei cittadini contro il Comune di Pescara, che nonostante le critiche e le proteste continua senza soste i lavori di abbattimento dei pini anche in via Scarfoglio, nel cuore della pineta dannunziana. Oggi attivisti e cittadini si sono seduti sotto gli alberi per impedire l'esecuzione dei lavori, e sul posto sono arrivati gli agenti della polizia e della Digos che hanno spostato (con molta gentilezza ma trascindandoli "di peso") chi impediva agli operai di tagliare i tronchi. Nella strada sono da abbattere diversi pini ritenuti pericolosi dal Comune, che fonda le sue certezze da una perizia giudicata approssimativa e inadeguata da più di un esperto.

Già nei giorni scorsi gli attivisti avevano bloccato i lavori previsti in altre strade, con il successivo intervento delle forze dell'ordine. In un caso era stata una giovane violinista, facendo scudo con il proprio corpo, a bloccare il taglio di un pino nella strada. Ieri gli attivisti hanno fatto un flashmob in piazza Italia, dopodichè hanno fatto irruzione nel Comune con la scritta: «Stop tagli», interrompendo con la protesta i lavori del consiglio comunale. Il 6 settembre scorso 13 associazioni, riunite nel coordinamento cittadino "Salviamo gli Alberi", hanno depositato un esposto alla Procura della Repubblica contro l'abbattimento. Da parte sua il Comune difende l'operato ribadendo la necessità degli abbattimenti per motivi di sicurezza sulla base di precise relazioni tecniche. Agli alberi abbattuti, farà seguito, secondo il piano del Comune, la ripiantumazione di altro verde. Ma, nonostante le rassicurazioni, oramai il Comune di Pescara a livello nazionale lega il suo nome al mare inquinato e come "Attila del Verde". E ora contro il taglio dei pini a Pescara si sono schierati anche due personaggi di rilievo nazionale: l'attore Alessandro Gassman e lo scrittore Erri De Luca.

leggi anche: Pescara, flashmob musicale contro il taglio degli alberi Studenti di percussioni insieme ai rappresentanti del coordinamento "Salviamo gli alberi" in piazza Italia per chiedere al sindaco Alessandrini di interrompere l'abbattimento delle piante in città. Poi la protesta si è trasferita nell'aula consiliare: sospesa la seduta di consiglio comunale

Gassman battezza l'hashtag #nacosabrutta. «Visto che il Comune di Pescara abbatte gli alberi perchè pericolosi, prosciughiamo la laguna di Venezia che è tanto umida. #nacosabrutta». Lo ha scritto su Twitter Alessandro Gassman intervenendo sull'abbattimento di circa 120 alberi in diverse zone del capoluogo adriatico perché ritenuti «a rischio» dal Comune. Una vicenda che sta suscitando non poche polemiche, con un braccio di ferro che vede contrapporsi da un lato attivisti e cittadini e dall'altro l'amministrazione comunale.

De Luca: la colpa è degli alberi. Con una lettera inviata agli amici del coordinamento "Salviamo gli alberi", anche lo scrittore Erri De Luca è intervenuto sarcasticamente contro l'abbattimento dei pini. «Cittadini pescaresi! Ha ragione il Comune di Pescara che vi sta tagliando gli alberi, centoventi, dal bordo dei viali. "Sono pericolosi". Si tratta del più originale aggettivo attribuito agli alberi in tutta la storia umana. Unitevi al vostro sindaco che eleggeste proprio per questo punto saliente del suo programma elettorale - scrive ancora ironicamente De Luca rivolgendosi ai pescaresi - lo pronunciò come un'annunciazione: "Estirpazione! Estirpazione!". O no? Non ve l'ha detto prima? Meglio ancora: voleva farvi una sorpresa! Non vi è piaciuta? Ingrati». «Nemmeno il più celebre di loro piantato nel giardino detto Eden, portatore del velenoso frutto della conoscenza di bene e male, è stato dichiarato albero del pericolo. Era invece vietato avvicinarlo - aggiunge - oggi la vista lungimirante, ma sì, posso dire profetica, del vostro sindaco ha toccato il più visionario traguardo: l'albero è una minaccia urbana e interurbana. Le sue pigne cadono senza paracadute, i suoi aghi esauriscono gli sforzi della nettezza urbana e non sono provvisti di sistema anti sdrucciolo, le sue radici sfruttano sottosuolo pubblico comunale. L'albero sporge in disordine i suoi rami, tutto proteso verso il cielo se ne infischia di voi e incombe strafottente sul vostro traffico. L'albero - conclude De Luca - sfrutta i vostri gas di scarico per produrre l'asfissiante ossigeno, a stento moderato dall'azoto».

Nuovo esposto in Procura di Foschi. «L'arroganza è venuta fuori oggi in maniera roboante quando la politica ha ordinato di sgomberare i manifestanti e di andare avanti con gli abbattimenti in via Scarfoglio, nonostante non ci fosse neanche l'ordinanza per chiudere al traffico le strade, perché quell'ordinanza non è mai stata firmata dal sindaco Alessandrini, allergico, come sappiamo, agli atti amministrativi». Lo denuncia, a proposito del taglio dei pini, Armando Foschi dell'associazione "Pescara - Mi piace", annunciando di aver presentato un nuovo esposto alla Procura, indirizzato anche a Prefetto e Questura. L'intento di Foschi, che ha partecipato al presidio in via Scarfoglio, è «denunciare una violazione palese della legge che tutti devono rispettare, sindaco compreso. Un atto di arroganza e superbia inaccettabile - dice, riferendosi a quanto accaduto oggi - un guanto di sfida sbattuto in faccia ai cittadini che democraticamente e pacificamente manifestano contro lo scellerato abbattimento di 121 alberi sani della città di Pescara». «È quello del sindaco di Pescara Marco Alessandrini e della sua Giunta comunale inadeguata, a partire dall'assessore delegato al verde, Laura Di Pietro, che deve dimettersi dopo il clamoroso errore emerso negli ultimi giorni, ovvero l'abbattimento di piante sane, per clamorose inesattezze contenute nella relazione dell'agronomo incaricato dal Comune», conclude.