«Gli incentivi non bastano»

Gli imprenditori abruzzesi non promuovono il decreto

PESCARA. «Gli incentivi? Sono una goccia nel mare». E’ questo il commento del presidente regionale di Confindustria, Riccardo Calogero Marrollo, dopo l’approvazione, avvenuta pochi giorni fa, del decreto legge sulle misure di sostegno all’attività produttiva e ai consumi. «Non ci sputo sopra perché di risorse non ne abbiamo più, ma è poca cosa».

Gli incentivi di cui si parla nel decreto legge del governo sono pari a 300 milioni di euro, e sono previsti contributi al consumo per il 2010, variabili a seconda dei prodotti, che saranno erogati fino ad esaurimento delle somme stanziate per ciascun settore.
Mobilità sostenibile, motocicli elettrici, abitazioni, elettrodomestici, cucine, macchine agricole, gru, motori per la nautica: c’è un po’ di tutto, insomma, nel calderone dei beni «incentivati», ma nelle associazioni abruzzesi di categoria serpeggia il malumore.

«Dobbiamo ancora vederlo pubblicato, per ora è solo un annuncio, ma la ricaduta sul nostro territorio sarà pari a poco più di zero», spiega Enzo Giammarino, direttore regionale di Confesercenti, «perché l’Abruzzo e le regioni del Mezzogiorno sono penalizzati dalla logica cosiddetta dello sportello». Gli incentivi, infatti, verranno assegnati a seconda dell’arrivo delle richieste e fino ad esaurimento, senza una definizione di specifiche quote alle regioni. «Sarebbe stato giusto fare un’operazione di assegnazione pro quota, con un recupero nazionale qualora ce ne fosse stato bisogno», conclude Giammarino.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Graziano Di Costanzo, direttore regionale della Confederazione dell’artigianato e della piccola e media impresa (Cna), secondo cui questo decreto «è solo un pannicello caldo rispetto ai problemi che ci troviamo ad affrontare».
Una misura «quasi irrilevante» la giudica Di Costanzo, che avverte esigenze più pressanti come «la spendibilità, nel più breve tempo possibile, delle ingenti risorse contenute nei fondi Fas, in quelli comunitari, e nel Masterplan». In tutto si tratta di quasi due miliardi di euro.

E poi la burocrazia, che per Marrollo è «il primo problema delle imprese». Le procedure per un’autorizzazione, secondo il presidente di Confindustria Abruzzo, «durano anche anni, ogni cosa viene fatta pagare cara e tutto si traduce per l’azienda in costi enormi». La mancanza di libertà «uccide l’impresa e gli incentivi non risolvono nulla», rincara Marrollo. «Oggi siamo alla disperazione, la gente chiude, non ce la fa più».

Il decreto contiene alcune misure di semplificazione che consentono di realizzare, senza alcun titolo abilitativo, interventi edilizi di manutenzione ordinaria e straordinaria, eliminazione di barriere architettoniche, opere temporanee di ricerca nel sottosuolo, movimenti di terra pertinenti all’esercizio di attività agricola, serre mobili stagionali, opere di pavimentazione e di finitura di spazi esterni, pannelli fotovoltaici, aree ludiche senza fini di lucro.
Gli incentivi saranno operativi dal prossimo 6 aprile, e cittadini ed imprese avranno a disposizione un call center gestito da Poste Italiane per ottenere le informazioni pratiche necessarie.

© RIPRODUZIONE RISERVATA