Goletta Verde svela le analisi: acqua pulita, solo due criticità 

Test superato dalle foci dei fiumi teramani e pescaresi. Bocciati l’Alento e il Feltrino

GIULIANOVA. Su otto punti campionati in Abruzzo da Goletta Verde di Legambiente alle foci dei fiumi sono due quelli giudicati fuori dai limiti di legge. Entrambi si trovano in provincia di Chieti. Uno è stato giudicato come “fortemente inquinato”, quello preso alla foce del fiume Alento, a Francavilla al Mare, l’altro è risultato “inquinato” ed è alla foce del fiume Feltrino, quindi la Marina di San Vito Chietino. I due punti risultano fuori dai limiti alle analisi della Goletta Verde rispettivamente negli ultimi 6 e 7 anni. Confortanti, invece i dati sugli altri campionamenti effettuati in provincia di Teramo e Pescara: tutti risultati entro i limiti di legge insieme ad un altro punto in provincia di Chieti.
È questo il verdetto dei monitoraggi effettuati da Legambiente lungo la costa abruzzese, dove si registrano anche dei miglioramenti rispetto ai bollettini degli anni passati come quello che riguarda la foce del fiume Vibrata in provincia di Teramo i cui valori, dopo anni, sono rientrati nei limiti di legge.
Bene anche i risultati per due nuovi ingressi: le foci dei fiumi Tordino e Vomano, campionati quest’anno per la prima volta. Degli otto campioni d’acqua al centro del monitoraggio, prelevati dai volontari e le volontarie il 17 luglio scorso, sei sono stati presi alle foci di fiumi o canali e due a mare. Ecco di seguito, più nel dettaglio, i risultati ottenuti nei tratti promossi.
IN PROVINCIA DI TERAMO
I punti monitorati risultati entro i limiti di legge sono: la foce del fiume Vibrata, al confine tra Martinsicuro e Alba Adriatica, rientrato entro i limiti dopo diversi anni, e in cui, in passato, era stato rilevato inquinamento fecale; la foce del fiume Tordino tra Giulianova e Roseto e la foce del Vomano, tra Roseto e Pineto, entrambi, come si diceva, campionati per la prima volta quest’anno.
IN PROVINCIA DI PESCARA
Sono stati prelevati campioni in spiaggia 100 metri a sud del fiume Saline, a Montesilvano, e all’altezza della Madonnina a Pescara, anche quest’ultimo punto monitorato per la prima volta.
IN PROVINCIA DI CHIETI
Infine, entro i limiti anche il terzo punto del Chietino, alla foce del fiume Sinello, lungo la spiaggia di Casalbordino.
COSA MANCA
Assenti i cartelli, obbligatori per legge, sulla qualità delle acque di balneazione su tutti i punti visitati dai tecnici della Goletta, mentre i cartelli di divieto di balneazione sono stati trovati solo sul Vibrata e sul Tordino, nel Teramano.
I dati che pubblichiamo sono stati presentati ieri mattina durante la conferenza stampa che si è tenuta a bordo di Goletta Verde, ormeggiata nel Porto di Giulianova. Hanno partecipato Jwan Costantini, sindaco di Giulianova; Camillo D’Angelo, presidente della Provincia di Teramo; Alessio Fiorentino, Comandante della Guardia Costiera di Giulianova; Fabrizio Valentino Ferrante, presidente dell’Ente Porto di Giulianova; Giuseppe Di Marco, presidente Legambiente Abruzzo; Mattia Lolli, della segreteria nazionale di Legambiente e portavoce di Goletta Verde; Marco Paolilli, responsabile del Conou Coordinamento Area Centro-Sud; Maurizio Dionisio, direttore dell’Arta Abruzzo; Giampiero Costantini, comandante regionale dei Carabinieri Forestale Abruzzo e Molise; Mauro Casinghini, direttore dell’Agenzia regionale di Protezione Civile; Emanuele Imprudente, vicepresidente Regione Abruzzo e Luigi D’Eramo, sottosegretario all’Agricoltura.
PARLA LEGAMBIENTE
«Il fatto che almeno due punti su tre nella stessa provincia, quella di Chieti, hanno ricevuto un giudizio negativo, non può far altro che alzare ancor di più l’asticella dell’attenzione sullo stato del mare che bagna la nostra costa», commenta Di Marco di Legambiente Abruzzo, «in particolare occorre migliorare il livello di depurazione dei reflui che dalle foci dei fiumi e dei torrenti sfociano in mare. Il mare e il turismo sono degli asset fondamentali per tutto l’Abruzzo e dobbiamo necessariamente accelerare sul miglioramento della depurazione e sistemazione dei nostri impianti in modo da fare il salto di qualità richiesto».
L’OBIETTIVO
«Il lavoro che facciamo ogni anno con Goletta Verde non vuole sostituirsi a quello delle autorità competenti ma denunciare una situazione di ritardo cronico del nostro Paese sul fronte della depurazione dei reflui», dichiara invece Lolli, portavoce di Goletta Verde, «il nostro mare è la principale vittima sacrificale della mancata depurazione sulla terra ferma, ossia di adeguati sistemi di trattamento dei reflui, sia urbani che industriali. Uno dei tanti mali italiani con conseguenze gravi soprattutto per lo stato di salute delle acque marine».
«L’Italia», sottolinea infine Lolli, «rimane sempre un Paese con grandi problemi di depurazione che, nella maggiore parte delle volte, come in questo caso, hanno conseguenze nei corpi fluviali. Luoghi troppo spesso abbandonati e sottovalutati per importanza sociale e ambientale. Fiumi e foci devono tornare a essere sicuri e balneabili, restituendo pezzi di territorio straordinari alla cittadinanza».
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