dopo l’ordinanza del tar
I gestori dei locali: i rumori non provengono dalle attività
PESCARA. «La responsabilità dell’inquinamento acustico riscontrato nell’area di piazza Muzii e via Battisti non è in alcun modo ascrivibile ai pubblici esercizi». Lo affermano Confartigianato, Cna,...
PESCARA. «La responsabilità dell’inquinamento acustico riscontrato nell’area di piazza Muzii e via Battisti non è in alcun modo ascrivibile ai pubblici esercizi». Lo affermano Confartigianato, Cna, Confcommercio e Confesercenti che commentano l’ordinanza del Tar che ha bocciato il ricorso di 21 locali della movida contro il Piano di risanamento acustico per la zona del centro varato dall’amministrazione Masci. «Il provvedimento del Tar», dicono le associazioni, «non è affatto una sentenza definitiva a carattere decisorio. Si tratta di un’ordinanza cautelare che ha semplicemente rigettato la richiesta di sospensiva del Piano di risanamento, andando a valutare, in maniera sommaria, soltanto i requisiti formali del fumus boni iuris e del periculum in mora. Successivamente verrà aperto il merito del procedimento». Secondo Confartigianato, Cna, Confcommercio e Confesercenti, «dalla relazione dell’Arta emerge con chiarezza che lo sforamento dei limiti differenziali sonori nell’area si è sensibilmente ridotto per le ore notturne inoltre, tra le cause dell’inquinamento acustico è stata espressamente esclusa la musica promanante dai pubblici esercizi. Due le ragioni alla base del superamento dei limiti sonori: il rumore antropico prodotto dalle persone presenti in strada e l'operazione di raccolta rifiuti e pulizia strade».