Rumori molesti in piazza Muzii: Masci non c’entra, archiviato

18 Dicembre 2025

Omissioni di atti d’ufficio e disturbo delle occupazioni e del riposo, accolta la richiesta del procuratore: non ci fu dolo, il superamento dei limiti era dovuto ai clienti che si intrattenevano fuori fino a tardi

PESCARA. L’inchiesta penale sui rumori della “movida” nel centro cittadino, via Cesare Battisti e piazza mercato in particolare, è stata aperta lo scorso anno dopo l’esposto dell’associazione “Tranquillamente Battisti” composta da alcuni residenti.

Ora la procura, e nello specifico il procuratore Giuseppe Bellelli che ha curato il fascicolo, ha chiesto e ottenuto dal gip l’archiviazione. Unico indagato era il sindaco Carlo Masci, accusato di omissioni di atti d’ufficio e disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone. E il procuratore spiega in maniera esaustiva il perché della mancanza degli elementi necessari per reggere un dibattimento.

La denuncia dell’Associazione si basava sulla relazione fonometrica dell’Arta, con la quale si certificava il superamento dei limiti delle emissioni rumorose nella così detta “zona merci”. E il magistrato specifica che comunque, «i rumori molesti ed il relativo superamento delle soglie differenziali prevista dalla normativa, erano peraltro dovuti non a singole fonti sonore degli operatori di esercizi commerciali, ma principalmente alla attività antropica dei clienti degli esercizi stessi, che si intrattenevano fino agli orari di chiusura, ed oltre, presso i tavolini e nelle immediate vicinanze dei locali situati nella zona della “movida” di Pescara, rione merci». Qui sta il senso della archiviazione, e per due motivi: il primo riguarda i provvedimenti amministrativi comunque messi in campo dall’amministrazione guidata da Carlo Masci, e quindi la mancanza del dolo, e poi anche una sorta di bilanciamento fra le esigenze di commercianti, cittadini e amministratori.

«È il profilo del dolo del reato di omissioni di atti d’ufficio», spiega Bellelli, «ad assumere carattere dirimente in ordine alla sostenibilità di una accusa ed alla prevedibilità di condanna, tenuto conto anche delle diverse soluzioni proponibili e sostenibili sul piano giuridico amministrativo». Questo anche perché gli atteggiamenti dell’amministrazione, stando alle conclusioni dell’inchiesta, «non appaiono mai totalmente passivi, ma semmai, tutt’al più, di temporeggiamento nelle decisioni, dettato principalmente dalla esigenza di adottare provvedimenti atti a bilanciare entrambe le esigenze di tutela in gioco. Va da sé, peraltro», aggiunge il procuratore, «che deve restare ferma la priorità del diritto alla salute sulla libertà di iniziativa economica, secondo una chiara scala di valori dettata dalla carta costituzionale».

Le prime indagini erano state affidate alla Polizia locale e successivamente la procura le trasferì ai carabinieri forestali che acquisirono dal Comune tutta la documentazione in merito, arrivando anche loro, dopo una attenta analisi, a sostenere la mancanza del dolo. Per quanto riguarda poi la mancata emanazione dell’ordinanza sindacale da luglio 2023 a settembre 2024, «non sono emerse condotte volutamente omissive del sindaco Masci poiché il tavolo tecnico è stato istituito con decreto sindacale l’11 agosto 2023 per svolgere l’attività di sorveglianza e monitoraggio, nonché per proporre alla giunta comunale l’individuazione, i tempi e le modalità di esecuzione degli interventi previsti nel piano di risanamento acustico».

E qui diventa fondamentale questo tavolo tecnico, tanto è vero che, concludendo la sua richiesta di archiviazione, Bellelli afferma: «Residua, pertanto, il fatto che in una prima fase il sindaco, ricevute le diffide del comitato di cittadini “Tranquillamente Battisti”(parte offesa nel procedimento ndr), non ha posto in essere atti per contrastare nell’immediatezza l’inquinamento acustico della zona della movida». Tuttavia, la comprovata complessità della vicenda lascia ritenere che molto probabilmente il sindaco, prima di intraprendere le azioni di sua competenza in materia di ordine pubblico, di igiene e sanità, abbia deciso di attendere le risultanze del tavolo tecnico che sono arrivate solo circa un anno dopo la ricezione delle diffide».

Una tesi sposata dal gip Fortiere che ha emesso il decreto di archiviazione nei confronti del sindaco Carlo Masci.