I politici si spartiscono 208 scrutatori

Gli amministratori uscenti presentano i nomi e ottengono le nomine, ma il commissario fa inserire 40 persone in attesa
MONTESILVANO. Niente sorteggio ma nomina diretta da parte degli ex consiglieri e del commissario straordinario Maria Pia De Rosa per i 208 scrutatori che il 25 maggio lavoreranno nei 52 seggi di Montesilvano. A selezionarli, ieri mattina in Comune, sono stati i componenti della commissione elettorale, composta dal commissario e dai consiglieri uscenti Paolo Cilli, Pietro Gabriele e Paolo Talanca (tutti candidati alle prossime elezioni) e rimasta in vigore nonostante la caduta dell’amministrazione. A spartirsi gli scrutatori, come recita il regolamento comunali, sono stati tutti gli amministratori uscenti che hanno indicato 5 o 6 nomi ciascuno, purché iscritti all’albo comunale degli scrutatori e in condizioni economiche svantaggiate. «Ci siamo dati un codice etico come l’anno scorso», ha spiegato Talanca a margine delle operazioni di nomina, «affinché le persone individuate fossero o disoccupate o giovani studenti. Questo perché con il sorteggio si correva il rischio di selezionare persone che non ne hanno bisogno». L’ex consigliere Talanca ha spiegato poi che il commissario ha scelto invece di nominare tutti quei cittadini, iscritti nell’elenco, che hanno mandato la propria richiesta nei giorni scorsi o che si sono presentati personalmente ieri mattina all’adunanza pubblica. «Si tratta di circa 40 montesilvanesi», ha rivelato Talanca, «per i quali abbiamo rinunciato ad altrettanti scrutatori di nomina politica».
Ma la scelta degli scrutatori a Montesilvano rappresenta sempre un momento di grande tensione. Nel 2012 a far scoppiare la bufera era stato il sindaco Pasquale Cordoma che aveva indicato ben 89 scrutatori. L’anno scorso gli animi si erano invece surriscaldati per via di un ordine del giorno a favore del sorteggio, promosso da Rifondazione Comunista e presentato in consiglio dal grillino Manuel Anelli, bocciato con il solo voto favorevole di Gabriele Di Stefano e Deborah Comardi. La discussione, degenerata al punto da spingere Daniele Scorrano a dare del «ridicolo» al grillino, era finita sul blog di Beppe Grillo ottenendo circa 32 mila visualizzazioni. Anelli aveva poi scelto di non fornire nomi mentre Di Stefano aveva denunciato di essere stato impedito dal Pd di farli «per punizione».
A sollevare le polemiche sul «mercato degli scrutatori» è stato questa volta il sindaco uscente Attilio Di Mattia che, dopo aver proposto l’estrazione ha chiesto i nomi alle associazioni di volontariato. «Purtroppo tutti i nomi che mi sono stati indicati, non erano inseriti nell’albo degli scrutatori», ha detto Di Mattia. «Avrei avuto la possibilità di sceglierne altri, sempre seguendo il codice etico, ma non l’ho fatto. Sono estremamente amareggiato che nessuno degli ex assessori e consiglieri abbia seguito la mia linea».
La versione di Di Mattia, candidato sindaco per Montesilvano che vogliamo, non coincide con quella di Cilli. "Dopo aver fornito nomi non presenti nell’elenco», ha dichiarato, «Di Mattia ha fornito altri 5 nomi proprio al termine delle operazioni. Quando ha chiamato per segnalarmi il sesto scrutatore non c’era più tempo e così ha deciso di sollevare questa polemica strumentale». A favore del sorteggio era stato anche Lorenzo Colazzilli, candidato sindaco di Montesilvano L’Altracittà: «Perché c’è bisogno della raccomandazione per fare lo scrutatore e lavorare due giorni durante le elezioni?».
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