«I rifiuti sono la priorità: emergenza da affrontare»

Maragno, candidato del centrodestra: «Il vero pericolo è l’astensionismo Sono un ispettore della finanza, non è vero che sono vicino ai costruttori»

PESCARA. Quarantadue anni, sposato, padre di due figli, ispettore della Guardia di Finanza, laureato in Giurisprudenza, Scienze dell'amministrazione e dell'organizzazione e in Economia e management. Questo l'identikit di Francesco Maragno, candidato sindaco del centrodestra sostenuto da sette liste: Forza Italia, Fratelli d'Italia, Ncd, Montesilvano Futura, Progetto Montesilvano, Montesilvano in Comune e Vita di Quartiere. Dopo le esperienze come consigliere nel 2007 e nell'ultima consiliatura, questa volta proverà a prendersi le chiavi del Palazzo di città.

Se dovesse diventare sindaco quale sarebbe il suo primo provvedimento?

«Quello di risolvere l'emergenza rifiuti, perché potrebbe rappresentare un problema per la stagione turistico-balneare, visto che il nuovo bando è insufficiente rispetto al fabbisogno. Potremmo avere un problema igienico-sanitario, andrebbe subito rivisto il contratto con la Tradeco».

Perché un elettore dovrebbe scegliere di votare proprio per lei?

«Perché ho dato prova in questi anni di serietà e competenza all'interno dell'amministrazione comunale e soprattutto perché abbiamo realizzato un programma concreto di interventi che porterà, nel giro di cinque anni, Montesilvano a essere una città più vivibile e accogliente per cittadini e turisti».

Quale ritiene sia lo sfidante più ostico?

«L'astensionismo e la sfiducia della gente, perché la politica del territorio degli ultimi due anni ha soltanto acuito i tanti problemi già presenti senza risolverne nemmeno uno».

Che cosa contraddistingue Maragno dagli altri?

«Il fatto che non sono una persona di parole, ma una persona di parola, in quanto la mia azione amministrativa sarà connaturata dalla realizzazione dei fatti e non dalla semplice spendita di parole».

Che cosa risponde a chi la accusa di essere vicino agli interessi dei costruttori, essendo genero di un noto costruttore?

«Tutti sanno che non mi sono mai occupato di costruttori, sono un ispettore della Guardia di Finanza che si è sempre contraddistinto per professionalità e dedizione al lavoro».

Se fosse proprio lei il nuovo sindaco per cosa vorrebbe essere ricordato?

«Per aver ricostituito un rapporto fiduciario con la gente e per aver realizzato interventi sul territorio che possano essere considerati un miglioramento concreto della qualità di vita dei montesilvanesi».

Rispetto all'ultima giunta mi dica tre cose che con lei cambierebbero?

«Sarò un sindaco presente tutti i giorni dell'anno in Comune e non come successo in passato con un primo cittadino assente per tre mesi. Poi puntare sulle capacità e le professionalità di tutti gli uomini dello staff, compresi gli assessori, senza sprechi di denaro per incarichi e consulenze esterne e infine ricostituire un rapporto di forte collaborazione con i dipendenti del Comune troppo spesso ingiustamente vessati in passato».

Che cosa si aspetta da queste elezioni?

«Mi aspetto che possa ritornare l'entusiasmo di partecipare alla vita politica della città, facendo proposte concrete per il miglioramento di tutte le criticità oggi presenti».

Che cosa immagina per Montesilvano?

«Sicuramente una città turistica, che si prenda cura dei propri cittadini, dei disabili, degli invisibili, che offra opportunità di lavoro e che possa nel giro di pochi anni ritornare a essere una piccola perla dell'Adriatico».

C'è qualcosa che non sopporta?

«Il fatto che si investa poco nella cultura, relegata sempre e non tenuta in considerazione come un fattore di crescita, aggregazione e investimento economico-sociale».

Il suo miglior pregio?

«La pazienza».

Il suo peggior difetto?

«Sono puntiglioso e fiscale».

Tre aggettivi che la descrivono?

«Riflessivo, programmatore e allegro, anche se non si direbbe».

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