«I Velo ok sono illegali, vanno rimossi»

La richiesta dell’associazione Club Giamel: inutili le colonnine su via Vestina, riviera e corso Umberto
MONTESILVANO. Rimuovere dal territorio comunale i Velo ok, le colonnine arancioni utilizzate come deterrenti contro l’eccesso di velocità dei veicoli che, all’occorrenza, possono ospitare al loro interno gli autovelox. A presentare ufficialmente la richiesta alla comandante della polizia municipale Antonella Marsiglia è il presidente dell’associazione culturale Club Giamel, Gianni Scaburri secondo il quale i dispositivi installati un anno fa a Montesilvano non sono regolamentari. La richiesta di Scaburri getta le sue basi sulle dichiarazioni del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che, nei mesi scorsi, ha definito i velo ok «non inquadrabili in alcuna delle categorie di dispositivo o di segnaletica previste dal vigente Codice della Strada» e pertanto «non suscettibili né di omologazione né di autorizzazione». Ed è proprio sulla base di tali affermazioni che Scaburri chiede alla dirigente Marsiglia «di adoperarsi alla rimozione immediata dei falsi dissuasori», si legge nel documento inviato a palazzo di città, «in quanto all’interno del nostro Comune ve ne sono svariati, e non sono regolamentari, quindi recano esclusivamente fastidio alla collettività». Scaburri auspica, inoltre, che i velo ok abbiano provocato «solo fastidio» e non emesso multe agli automobilisti perché «le eventuali contravvenzioni non hanno valore».
Spuntati in città nel febbraio del 2012 per volontà dell’amministrazione uscente, e in particolare dell’allora assessore Vittorio Iovine, i Velo ok sono stati installati con lo scopo di fungere da deterrenti, facendo leva sull’effetto incognita, e costringendo quindi il guidatore a rispettare i limiti imposti dal codice della strada per evitare il rischio di incorrere in una sanzione nel caso in cui, in quel frangente, all'interno del Velo ok fosse posizionato l'autovelox. Caso, quest’ultimo, nel quale è comunque prevista la presenza di una pattuglia di supporto alla strumentazione, per la contestazione immediata. Secondo il Comune, l’iniziativa, denominata Noi sicuri e costata circa 13 mila euro, aveva dimostrato, nel mese successivo all’installazione, di essere realmente efficace dal momento che la velocità registrata nelle tre strade principali (via Moro, via Vestina e corso Umberto) era notevolmente diminuita. (a.l.)
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