Il barista scomparso a Pescara ha lasciato una lettera d’addio: "Prendetevi cura dei bimbi"

23 Aprile 2014

Si è allonanto con la sua auto e i soldi della cassa. La compagna: avevamo avuto una discussione, nel 2015 dobbiamo sposarci. L'amico che lo ha visto per ultimo: pareva avere appena finito di piangere

PESCARA. «Dovevamo sposarci. Ecco, è una notizia che non avevamo comunicato a nessuno, ma che avevamo deciso solo tra noi. C’era anche la data: il 26 settembre 2015, alle 11.30, all’Aurum. E mi aveva anche detto che qualsiasi cosa fosse successa, ci saremmo visti là». È disperata, Federica Antonucci, la compagna di Christian Perrucci, il barista scomparso nel giorno di Pasqua, senza lasciare tracce. L’ultima volta Christian, il quale da tre anni, dopo aver lavorato alla Toyota, gestisce il locale Harley Queen, su via Cavour, a Sambuceto, all’interno dell’area di servizio Ip, è stato visto domenica, intorno alle 16, nei pressi di un distributore di benzina da un amico.

«Aveva gli occhi rossi e umidi, come se avesse da poco finito di piangere», ha riferito l’amico a Federica, la quale non si dà pace. «Mi ha lasciata così, con pochi soldi, quelli che erano in cassa. E lui è andato via con circa 1500 euro. Ma perché», si chiede Federica, seduta davanti al bar nel quale va a dare una mano al suo compagno, «è andato via da me senza dirmi nulla, se mi diceva che io per lui ero il suo unico punto di riferimento».

Ma Christian, al momento, si è lasciato alle spalle anche due figlioletti: uno di 8 anni, avuto da una prima relazione, e un altro di due, frutto di una seconda relazione, prima di incontrare Federica, con la quale convive da un anno e mezzo, in un appartamento sulla Tiburtina, dove nel giorno di Pasqua, sul tavolo della cucina, prima di infilarsi nel nulla, ha lasciato un bigliettino, ora al vaglio dei carabinieri, che stanno conducendo le indagini.

«Saluti a tutti. Prendetevi cura dei bimbi», ha scritto ai familiari, come ha reso noto la sorella Luana. Per poi vergare, indirizzandosi alla compagna di vita, «Ti amo, amore mio». E poi «Addio». Un periodaccio, per Christian, da un punto di vista economico, confidano i familiari. E anche con Federica ultimamente le cose non andavano troppo bene. «Sì», racconta la compagna, «Il sabato precedente, abbiamo avuto una discussione ed è stata evidentemente la goccia che fatto traboccare il vaso. Ma niente di che e niente che facesse presagire una sua fuga».

Fatto sta che il barista, che in passato ha abitato in via Anelli, a Pescara, con la sua Bmw cabriolet grigio metallizzato (targata AG827ED) domenica è scomparso senza aver lasciato alcuna traccia dietro di sè. Anche se ieri sono arrivate due segnalazioni, però risultate inattendibili. Una da un bar di Pescara, nei pressi dell’ospedale, ma le telecamere hanno poi smentito che si trattasse di Perrucci; un’altra è giunta via Facebook, sul profilo dell’amico che l’ha visto per ultimo domenica scorsa. Si parlava di un avvistamento dell’auto nei pressi dell’hotel El Senor, di Pretoro, dove spesso Christian e Federica andavano a passare i week end. Ma in realtà la macchina non è risultata essere la sua. Altre tappe per ghermire un minimo indizio sono stati i luoghi che maggiormente frequentava la coppia.

«Ho ripercorso alcuni posti di Pescara, Montesilvano, Sambuceto e Francavilla», ha ricordato Federica tra le lacrime, «ma non ho trovato nulla». Nessuna indicazione neanche dagli interessi personali di Christian, che domenica, prima di dileguarsi con la sua macchina, ha lasciato il telefono cellulare sulla scalinata di casa.

«L’unica passione che aveva, era quella per le auto. Infatti ha un’auto d’epoca, che ha intestato a me», fa sapere Federica, «e una vecchia Fiat 500». L’ultima persona ad averlo sentito domenica è invece la sorella Luana. «Al telefono mi ha detto che era a casa della mamma della sua compagna e che sarebbe venuto presto a fare gli auguri», ricorda Luana, «Invece, in quel momento, era evidentemente a casa a scrivere il biglietto d’addio. Ma non l’ho sentito turbato, né mai aveva accennato a gesti di questo genere. E poi è molto attaccato ai figli». Lo zio, Toni Di Renzo, ha parlato di «stress da lavoro», con la speranza che quello di Christian sia solo un scherzo, seppur perfido, del tipo di quelli di Harley Quinn, il personaggio a cui è chiaramente dedicato il locale che gestisce.

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