Il bluff delle case requisite per i profughi a Pescara

Sul web spopola la leggenda metropolitana: «Pescara banco di prova per il resto d’Italia». Poi la pioggia di smentite

PESCARA. Una gigantesca bolla di sapone, di quelle alimentate dal ricorso populista a un vocabolario xenofobo e dal sentimento molto contemporaneo del panico generalizzato nei confronti degli extracomunitari. La notizia pubblicata ieri su Il Giornale e L'Opinione di una presunta volontà da parte del ministro dell’Interno Angelino Alfano di confiscare le seconde case degli italiani - a partire proprio da Pescara - per metterci gli immigrati ha fatto in poche ore il giro del web e dei social network attirando picchi di commenti avvelenati.

«Secondo indiscrezioni di dipendenti del Viminale», si legge nell'articolo, «il piano di requisizioni inizierebbe da Pescara, città che diventerebbe una sorta di banco di prova per tutto il resto d'Italia. L'obiettivo è quello di ridurre il ricorso ai centri di accoglienza delle coop, perché più dispendiosi e meno trasparenti rispetto al sistema degli Sprar. A essere interessate dovrebbero essere le seconde case sfitte».

Tutta una bufala. «Assolute totali falsità tese esclusivamente ad avvelenare il clima politico elettorale», così il Viminale liquida «per l'ennesima volta» le notizie che parlano di piani di requisizione di alloggi per migranti. «Continuano ad apparire su alcuni organi di stampa - conferma il ministero - farneticanti interpretazioni su presunti piani di requisizione che il Viminale starebbe preparando e che dovrebbero trovare attuazione subito dopo il passaggio referendario. In alcuni casi addirittura si accenna a provvedimenti restrittivi per chi si opporrà ai presunti provvedimenti». Si tratta, ribadisce, di «assolute falsità»

Insomma una notizia gonfiata ad arte, originata forse da un equivoco o generata da fonti non verificate (le indiscrezioni di alcuni dipendenti del Viminale), rilanciata centinaia e centinaia di volta da siti internet e pagine di politici più o meno seguiti che, a partire dal capogruppo di Forza Italia in Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri, hanno annunciato una prova di forza con tanto di «barricate contro i presunti profughi» perché «nessuno, a partire da un Governo non eletto e dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale, può pensare di effettuare un esproprio di massa e di farla franca».

Complice la potenza dei social network, l'informazione è stata presa talmente sul serio che il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri, ieri in visita al comitato in via Fabrizi per sostenere le ragioni del "No" al referendum, ha presentato un'interrogazione urgente al premier Matteo Renzi e ad Alfano per chiedere «se non ritengano di dover riferire in Parlamento sull'attuazione di un piano di requisizione straordinario che rappresenta un abuso da parte del Governo contro la proprietà privata e i diritti dei cittadini italiani». «Sono sconcertato», ha commentato Gasparri, «non siamo razzisti, ma un piano del genere è inaccettabile. Voglio conoscere la verità sulla requisizione delle seconde case agli italiani, a partire da Pescara, per darle agli immigrati che il Governo Renzi va quasi a prelevare in maniera forzosa per portarli da noi. So che c'è un piano che costa 4 miliardi e che è stato rinviato a dopo il 4 dicembre per non intralciare la campagna referendaria. A questo punto, votare No al referendum è un ottimo motivo in più per mandare a casa questo Governo».

Prima ancora della smentita ufficiale dal Viminale, ci ha pensato la senatrice Federica Chiavaroli, sottosegretario alla Giustizia, a smontare il castello delle accuse via web. «Questo è un tentativo di inquinare la campagna referendaria», ha detto la parlamentare abruzzese, «mi sembra una manovra per influenzare il voto a Pescara. La notizia è una bufala pazzesca, assolutamente inverosimile, non so come si possano scrivere certe cose visto che si rischia anche una denuncia per procurato allarme. Ho sentito il ministro Alfano che mi ha detto che certe informazioni non meritano nemmeno di essere smentite. Non è serio fare politica in questo modo, lui è stato a Pescara qualche giorno fa ed è stato un successo pazzesco, ha visitato anche la mensa dei poveri ed è stato accolto tra gli applausi. Forse, ha dato fastidio a qualcuno».