Il centrodestra: no ai progetti del sindaco per le grandi opere

L’opposizione boccia le proposte su aree di risulta, ex Cofa e Ponte del cielo: «Questi interventi non sono realizzabili»

PESCARA. La tregua tra maggioranza e opposizione, raggiunta a fatica nella notte di martedì scorso in consiglio comunale, che ha consentito di dare il via libera alla richiesta di predissesto finanziario per il Comune, è durata poco. Ieri i consiglieri del centrodestra sono tornati ad attaccare il sindaco Marco Alessandrini su alcune sue proposte per la città, contenute in un’intervista pubblicata dal Centro. A loro dire, sarebbero in gran parte irrealizzabili.

Il primo cittadino ha innanzitutto assicurato che le grandi opere non si fermeranno durante la procedura di predissesto che servirà per risanare i conti dell’ente. Alessandrini, al riguardo, ha lanciato alcune idee che potrebbero concretizzarsi a partire da quest’anno. Come la riqualificazione delle aree di risulta, dove il sindaco vorrebbe realizzare una struttura culturale simile al Kennedy center di Washington; lo sfruttamento dello scalo merci di Porta Nuova, dove potrebbero sorgere una piastra commerciale e un centro di accoglienza; la ristrutturazione dell’ex Ferrhotel, che potrebbe diventare, secondo il sindaco, un albergo per ciclisti; l’abbattimento dell’ex Cofa per far posto a un vuoto urbano. Alessandrini, inoltre, ha rilanciato il vecchio progetto del presidente della Regione Luciano D’Alfonso, per la costruzione del Ponte del cielo, cioè un pontile sul mare lungo 300 metri collegato a piazza Primo maggio.

Proposte che hanno suscitato un vespaio di critiche da parte dei consiglieri di Forza Italia, Ncd, Pescara futura, riuniti ieri in conferenza stampa per fare un resoconto sui risultati raggiunti nel consiglio comunale di martedì notte, quando si è votato il predissesto. «Da queste dichiarazioni di Alessandrini», ha detto Guerino Testa (Ncd), «si evince che le sue idee sono in realtà quelle di D’Alfonso. Forse qualcosa si potrà realizzare, ma con i soldi della Regione. Ciò dimostra ancora una volta che il sindaco è stato esautorato e chi comanda a Pescara è solo D’Alfonso».

Dello stesso avviso Carlo Masci (Pescara futura). «I cittadini spenderanno 900mila euro per abbattere l’ex Cofa per avere un vuoto urbano», ha affermato, «faccio presente che l’ex Cofa vale 11 milioni in funzione delle opere che si potranno realizzare e la Regione, proprietaria dell’immobile, non permetterà mai di realizzare un vuoto urbano». «Il sindaco farà da passacarte di D’Alfonso», ha aggiunto Eugenio Seccia (Forza Italia). «Il sindaco pensa al Ponte del cielo», ha osservato Vincenzo D’Incecco (Forza Italia), «quando non ci sono nemmeno i soldi per intervenire nelle zone a rischio frana». «Con il vuoto urbano nell’ex Cofa», ha fatto notare Fabrizio Rapposelli (Forza Italia), «viene meno l’ipotesi di realizzare strutture turistico-ricettive in quell’area. In realtà l’idea del vuoto urbano rappresenta bene il vuoto di questa amministrazione».

I consiglieri di centrodestra hanno poi puntato il dito sul provvedimento, approvato in consiglio, che consentirà all’amministrazione di richiedere l’autorizzazione per la procedura di predissesto. «La maggioranza», ha precisato Rapposelli, «ha alzato bandiera bianca, prendendo una decisione che condizionerà la città per i prossimi dieci anni». «Fortunatamente», ha sottolineato Marcello Antonelli (Forza Italia), «siamo riusciti a far approvare un ordine del giorno in cui viene specificato che la situazione economica in atto deriva da mancati trasferimenti e dal fatto che molti cittadini, in difficoltà, non hanno pagato le tasse. L’ordine del giorno, inoltre, garantisce il mantenimento delle agevolazioni previste per i tributi locali e delle attuali tariffe di asili e mense scolastiche».

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