Il Comune di Pescara offre posti di lavoro ai disoccupati con più di 45 anni

Saranno utilizzati per la cura del verde e dei beni pubblici e retribuiti con i buoni emessi dall’Inps. Giovedì il regolamento va all’esame del consiglio, già stanziati 50mila euro per il progetto

PESCARA. Il Comune non può fare assunzioni quest’anno. Ma c’è una delibera che consentirà all’ente di far svolgere prestazioni di lavoro temporaneo ai disoccupati non più giovanissimi, in cambio del pagamento di buoni lavoro dell’Inps, conosciuti anche come voucher. Il progetto dal titolo «Mi impegno per Pescara», presentato dal consigliere della Lista Teodoro Massimiliano Pignoli (ma c’era una proposta simile firmata dai 5 Stelle), consentirà all’ente di svolgere lavori che non possono essere realizzati dai dipendenti e ai disoccupati di poter lavorare, seppur per poco tempo e con una retribuzione bassa. Sono già previsti 50mila euro per finanziare l’iniziativa. L’apposito regolamento è già stato approvato dalla commissione con 8 voti a favore, nessuno contrario e 5 astenuti e giovedì il documento approderà in consiglio. Dopo il via libera dell’aula, il Comune provvederà a fare un bando per predisporre una graduatoria con i nomi dei lavoratori a cui attingere ogni volta che ci sarà necessità. Il regolamento che andrà in aula, quindi, consentirà di disciplinare le prestazioni di lavoro temporaneo che non potranno durare più di tre mesi.

I lavoratori saranno chiamati a svolgere, di volta in volta, attività di giardinaggio; cura del verde pubblico; di manutenzione di strade, parcheggi, edifici, scuole; di sorveglianza di impianti e beni immobili di proprietà del Comune; di gestione delle strutture culturali; di assistenza al trasporto scolastico; di supporto alle manifestazioni sportive, turistiche, sociali, culturali, fieristiche; di collaborazione a progetti e iniziative di varia natura; di emergenza e solidarietà.

Potranno presentare domanda per essere inseriti in graduatoria uomini e donne residenti a Pescara, sia italiani che stranieri, con età superiore a 45 anni, disoccupati o inoccupati, con un reddito Isee non superiore a 20.000 euro. La graduatoria verrà stilata in base al punteggio conseguito tenendo conto della situazione economica, familiare, ai titoli di studio e alle esperienze maturate in passato.

I prestatori di manodopera non dovranno superare le 90 mensili di lavoro e non potranno svolgere attività temporanee per conto del Comune per un periodo superiore a tre mesi. I futuri lavoratori riceveranno come compenso i voucher, ossia i buoni lavoro emessi dall’Inps con valore nominale fissato in 10 euro lorde per ogni ora di lavoro. Dunque, la retribuzione massima non potrà superare i 900 euro al mese lordi. Dei 10 euro, solo 7,5 verranno intascati dal lavoratore, mentre il resto finirà all’Inps come contribuzione previdenziale (13%) e come tributo per la gestione del servizio(5%) e all’Inail per l’assicurazione infortuni (7 %).

©RIPRODUZIONE RISERVATA