Il Consiglio: Mascia si scusi sul 25 aprile

Opposizione e cittadini criticano il sindaco (assente) sul caso Bella Ciao. Solo l’Udc presente alla seduta per la maggioranza

PESCARA. «Mascia si scusi per quella lettera sul 25 aprile. Noi genitori ci sentiamo profondamente indignati, perché i nostri bambini sono stati accusati di aver fatto attività politica». A parlare così, nell’aula consiliare piena a metà di cittadini, insegnanti del Settimo circolo e rappresentanti dell’Anpi, è stata una mamma.

Una delle tante che ieri pomeriggio sono accorse in Comune per assistere alla seduta straordinaria del consiglio. Seduta dedicata alla lettera che il sindaco ha scritto, dopo due giorni dalla celebrazione della Festa della Liberazione nella scuola dell’11 febbraio 1944, a Colle Pineta, per criticare la scelta delle insegnanti di far cantare una versione «riveduta e corretta» dell’Inno di Mameli e la canzone partigiana Bella ciao, definita canzone di partito.

Il sindaco aveva preannunciato con una lettera inviata al Centro, giovedì scorso, che non avrebbe partecipato alla seduta, da lui considerata un «processo». Così ha fatto. Mascia era assente e in aula non si sono presentati nemmeno gli assessori e i consiglieri del Pdl e di Pescara futura. Per la maggioranza, c’erano soltanto gli esponenti dell’Udc, Roberto De Camillis, Vincenzo Dogali e Vincenzo Di Noi. In compenso Mascia ha partecipato, in mattinata, alla cerimonia in onore dei decorati di medaglia d’oro al valor militare. Quello che temeva il sindaco, in effetti, è avvenuto. Il consiglio, voluto Maurizio Acerbo (Prc) e dagli altri esponenti dell’opposizione, si è trasformato in una sorta di processo, concluso dopo oltre due ore con l’approvazione all’unanimità di un ordine del giorno e con i consiglieri di centrosinistra che hanno intonato ancora una volta in aula, come era accaduto circa un mese fa, Bella ciao. L’ordine del giorno invita sindaco e giunta a «promuovere, con sempre maggiore impegno, in collaborazione con le istituzioni scolastiche e le associazioni culturali, iniziative dedicate all’antifascismo e alla Resistenza, a far eseguire nel corso delle celebrazioni ufficiali delle feste del 25 aprile e del 2 giugno il canto partigiano Bella ciao, insieme all’Inno nazionale e agli altri canti patriottici».

Ma a pesare di più sono state, indubbiamente, le parole pronunciate in aula contro Mascia, criticato anche per la sua assenza. Sul suo banco è stato messo un cartello con la scritta: «Non mi faccio processare in aula, io i processi li faccio solo per posta». Le accuse non sono arrivate solo dai politici. «Un sindaco è un rappresentante della Repubblica», ha affermato il presidente dell’Anpi Enzo Fimiani, «e quindi deve condividere i valori della democrazia. Non si possono rappresentare le istituzioni senza condividere la storia della democrazia». La stessa Anpi ha poi inviato una nota per commentare la decisione del sindaco di non partecipare alla seduta. «Riteniamo legittimo che il sindaco decida lui stesso da chi farsi processare», ha scritto l’associazione dei partigiani, «visto che ha preferito farsi processare dagli ultras del Pescara calcio, in occasione dell’omicidio Rigante, quando 500 sostenitori della squadra calcistica lo hanno sbeffeggiato e insultato. Quindi, riteniamo legittimo che il sindaco non si voglia far processare dall’opposizione democratica e antifascista di una città medaglia d’oro, visto che è proprio lui l’autore assoluto ed esclusivo della polemica sul 25 aprile». «È un fatto sconcertante quello che è accaduto», ha fatto presente il segretario della Cgil Paolo Castellucci, «il mancato riconoscimento del lavoro svolto dai bambini di quella scuola è la cosa più grave che possa fare un sindaco». «Avrei voluto che partecipasse anche il sindaco a quella manifestazione», ha commentato Aldo Mario Grifone, nipote di due martiri trucidati dai nazifascisti l’11 febbraio 1944 a Colle Pineta. «Vorrei che il 25 aprile fosse una manifestazione che unisce, anziché dividere», ha affermato il sindacalista Ugl Geremia Mancini. Poi, è toccato all’opposizione. «Voglio far notare l’assenza ingiustificata della maggioranza su un argomento così importante», ha osservato Moreno Di Pietrantonio (Pd). «Penso che la parte migliore del consiglio sia presente oggi in aula e manchi quella peggiore», ha aggiunto Antonio Blasioli (Pd). «Ho letto sui giornali che questa seduta sarà uno spreco di denaro pubblico», ha sottolineato Acerbo, «ma non è così perché noi consiglieri rinunceremo al gettone di presenza. Non potevamo non richiedere un’assemblea straordinaria, visto che sono in gioco la libertà e la democrazia». «Mi chiedo che cosa rimarrà a quei bambini, che hanno partecipato alla cerimonia del 25 aprile, di questa polemica squallida innescata da Mascia», ha detto Paola Marchegiani (Pd).

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