Il Falco espulso dal Brasile dopo l’invasione-vergogna al mondiale di calcio

Il blitz di Mario Ferri in Brasile fingendosi invalido indigna il mondo. Le autorità gli bloccano il passaporto
PESCARA. Mario Ferri, il monesilvanese che si sarebbe finto disabile e ha invaso il campo dell'Arena Fonte Nova di Salvador durante Belgio-Stati Uniti, è stato espulso dal Brasile. La polizia federale, dopo averlo schedato, gli ha imposto di lasciare il paese sudamericano entro tre giorni. Se Ferri non dovesse lasciare il paese sudamericano, sarà arrestato e deportato, ha informato la polizia federale.
Questa volta a inchiodarlo c’è un video e il commento dei cronisti brasiliani è senza appello: «Vergogna». Eh già si vede il cosiddetto Falco chiaramente dalle immagini, per l’ennesima bravata in cui scende in campo e interrompe brevemente gli ottavi di finale dei mondiali tra Usa e Belgio, si alza da una sedia a rotelle, butta uno sguardo sul prato, si infila nel reticolato che separa lo spazio riservato ai disabili dal campo per destinazione, e con la solita maglietta di Superman, dove inneggia a Ciro Esposito («Ciro vive»), il tifoso napoletano morto nei giorni scorsi, e ai bambini delle favelas («Save the childrens favelas»), entra e si sbraccia sul terreno di giuoco prima di essere fermato dagli addetti (guarda le foto). Il tutto, sembra, dopo essersi finto un invalido.
Una versione che però ieri il Falco ha respinto dalla sua pagina Facebook: Ferri ha raccontato di essersi finto infortunato a un ginocchio. «Io non ho rubato nessun posto agli invalidi», scrive sulla sua pagina. «Il mio è stato solo un travestimento! Avevo un regolare biglietto per la partita. Non è colpa mia se li faccio sempre fessi! Anzi», aggiunge da insider, «dovrebbero aumentare i controlli! Sarò sempre una persona vera infatti vi pubblico il biglietto d’ingresso», prosegue testualmente, «non ho tolto il posto a nessun disabile è stato solo un escamotage per lanciare gesti di pace Punto!», spiega sempre l’invasore, «dovete sempre distruggere l’anima buona delle persone inventando cazz...». E poi in calce pubblica la pezza d’appoggio, ovvero il biglietto che avrebbe acquistato per vedersi il match tra belgi e statunitensi, e un video.
Ancora un «volo» dunque che si alza per il Falco, nella sua lunga carriera di invasore seriale. Qualcuno ricorda un Pescara-Sanbenedettese in C1 di tanti anni fa come esordio di Ferri, ma prima dello show dell’altro ieri, in mezzo tra l’uno e l’altro, per il ventiseienne che alle ultime amministrative si era presentato a Montesilvano con la lista di Fratelli d’Italia e che era apparso sui manifesti elettorali in posa in mutande, oltre alla finale di Champions League del 2011 al Wembley di Londra, c’erano state, tra le altre, le scorribande di Firenze del 2010, in occasione dell’incontro Italia- Far Oer, dove strinse la mano a Cassano; di Abu Dhabi, quando intervenne in occasione della finale dei campionati del mondo per club vinta dall’Inter; l’ingresso nella semifinale degli scorsi mondiali del Sudafrica, tra Germania e Spagna, e poi al Giro d’Italia del 2011 durante la tappa pescarese. Insomma, un globetrotter dell’irruzione.
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