Il maltempo danneggia spiagge e raccolti 

La Sib chiede di prorogare i lavori anti-erosione. Coldiretti: in ritardo pomodori, peperoni e meloni 

PESCARA. Il maltempo flagella la costa pescarese, risucchia le spiagge e provoca danni anche al settore agricolo con terreni coltivati a ulivi e cereali distrutti, e rallentamenti nella produzione di ortaggi e di piante da frutto a causa delle ondate di gelo e delle temperature al di sotto della media stagionale. L’esondazione in alcuni punti del fiume Pescara, e di alcuni torrenti, ha determinato ieri mattina la firma delle ordinanze del Comune che dispongono la chiusura delle aree golenali, in seguito all’allarme lanciato dal centro funzionale d’Abruzzo relativo al livello del fiume Pescara, ma anche di cimiteri e parchi “finché saranno ripristinate le condizioni di sicurezza sulle alberature”. Nessuna variazione, invece, per le attività scolastiche. Nel frattempo la Sib, l’associazione dei balneari aderente alla Confcommercio, lamenta da tutto il litorale abruzzese, segnalazioni di attrezzature, pavimentazioni e porzioni di stabilimenti distrutte per le mareggiate di forte intensità. Anche le spiagge hanno perso metri cubi preziosi di sabbia e per questo la Confcommercio, in una nota, chiede alla Regione di prorogare il termine dei lavori anti-erosione, dal 30 maggio al 15 giugno, «in modo da poter effettuare interventi urgenti di ripascimento morbido con riporto di arenile, al fine di affrontare la stagione estiva con spiagge in condizioni idonee ad accogliere i turisti».
La Coldiretti, con il segretario di zona per Pescara e provincia, Mauro Del Ponte, descrive invece una situazione di allarme contenuto per i raccolti. «L’allagamento dei terreni», spiega Del Ponte, «lungo il corso del fiume Pescara e dei suoi torrenti al momento è sotto controllo. L’acqua sta defluendo in fretta e viene assorbita bene dal terreno poiché veniamo da alcuni mesi piuttosto asciutti. Bisognerà vedere cosa succederà nei prossimi giorni, visto che il meteo ha messo ancora pioggia e brutto tempo. Se continuerà questa ondata di maltempo sicuramente ci saranno gravi danni ai cereali e alle orticole, così come è successo una settimana fa quando la grandinata nella zona di Penne ha distrutto uliveti e terreni coltivati a cereali , danneggiando la produzione diretta di foraggio per gli allevamenti».
Nei mercati al dettaglio al momento non si registrano variazioni sostanziali di prezzi né sono scomparsi dagli scaffali particolari tipi di ortaggi o di frutta. Piuttosto, l’effetto diretto del maltempo sui consumi, riguarda i ritardi nella produzione di frutta e verdura di stagione come pomodori, peperoni, melanzane, meloni e angurie. «Ma questo», aggiunge Del Ponte, «è legato soprattutto all’abbassamento delle temperature e alla primavera che stenta a decollare. In alcune zone si registra l’allettamento del grano, ma i problemi maggiori derivano dalla cascola dei frutti, ossia quel fenomeno per cui, in condizioni di coltivazione sfavorevoli causate dal freddo eccessivo, gli alberi da frutto lasciano cadere tutti o alcuni dei frutti immaturi. Da noi si è verificato con ciliegie, pesche e albicocche. Ma anche gli ortaggi primaverili ed estivi per crescere hanno bisogno di sole, quindi per far ripartire le coltivazioni stiamo aspettando un miglioramento climatico».
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