il terremoto del 24 agosto

Il manager di Avezzano sepolto dalle macerie e salvato dopo 7 ore

Tra le storie di sopravvissuti quella di Paolo Cappai, che lavora alla Siapra ed era in vacanza con la famiglia a Pescara del Tronto. Salvi anche i suoi figli

INVIATO AD AMATRICE. Ci sono 238 vite salvate tra i detriti e la polvere del terremoto. Una di queste è quella di Paolo Cappai, responsabile della Reparto qualità alla Siapra (gruppo Fiamm) di Avezzano, fabbrica che produce batterie.

L’uomo, residente a Roma, è rimasto prigioniero delle macerie per sette ore, fino a quando i soccorritori lo hanno trovato e riportato alla luce. Feriti ma salvi anche la moglie e il figlio. I tre si trovavano in villeggiatura a Pescara del Tronto quando la loro casa si è sbriciolata.

Cappai è stato ricoverato ad Ancona, mentre il figlio e la moglie ad Ascoli Piceno. Non sono gravi. Alcuni colleghi della Fiamm sono riusciti a mettersi in contatto con il dirigente. «Nel crollo ha perso i telefoni e non è stato facile parlare con lui», riferiscono, «ha problemi a una gamba, rimasta incastrata, ma sta bene. La notizia del salvataggio è arrivata anche ad Avezzano, dove lavora. In questo periodo la fabbrica è chiusa per ferie, ma in tanti hanno chiesto informazioni sul suo conto».

Cappai era in vacanza a Pescara del Tronto. All’inizio era dato per disperso.

Gli uomini del Soccorso alpino della Finanza hanno fatto scattare l’allarme dopo aver trovato l’auto dell’uomo sepolta fra i detriti. Sono riusciti a risalire al proprietario attraverso la targa e a quel punto sono stati contattati alcuni familiari e i colleghi della Fiamm. Dopo sette ore il ritrovamento.

Una storia a lieto fine fra le innumerevoli tragedie. Come quella di Fausto Gentili e della squadra dei vigili del fuoco di Teramo che dopo dodici ore di lavoro hanno trovato e salvato un autotrasportatore rimasto sepolto sotto due metri di macerie. «Abbiamo lottato fino allo sfinimento, ma ce l’abbiamo fatta», raccontano i vigili del fuoco.

Anche Erica Tilesi e i suoi familiari si sono salvati. «La nostra casa nel centro di Amatrice non è venuta giù», racconta la giovane, studentessa al terzo anno di Biotecnologia all’Università dell’Aquila. «Una delle poche rimaste in piedi», riprende, «ma tutto intorno a noi c’è stata la distruzione. Ho perso la mia amica del cuore, morta insieme ai suoi genitori. Ci eravamo salutate pochi minuti prima della tremenda scossa. Eravamo andate a dormire con la promessa di rivederci il giorno dopo. Invece...».

Gli occhi immensi di Erica diventano lucidi.

«Sono morti tanti ragazzi della mia età», riprende, «le strade erano piene di gente perché c’era stata la festa di Borghi in movimento. Due miei amici stavano tornando a casa quando c’è stata la scossa e sono morti nel crollo delle abitazioni in un vicolo. Anche i locali erano ancora pieni di persone. È successa un’apocalisse. Amatrice non esiste più. E so cosa comporta un terremoto perché studio all’Aquila e ogni giorno vedo quello che succede. A proposito, ora che ci penso, non ho più i libri. Come farò?».

Una delle immagini simbolo degli scampati appartiene a Giorgia, 5 anni, tirata fuori dalle macerie della sua casa crollata a Pescara del Tronto. Giulio Mancini, il vigile del fuoco di Ascoli Piceno che l’ha salvata e abbracciata, racconta con commozione quanto accaduto. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha voluto incontrare e ringraziare lui e il collega Giorgio Petrini, definendoli l’orgoglio del Paese.

«La piccola Giorgia era dolcissima e spaesata», racconta Mancini, «e ci ha chiesto acqua. Sono Giorgia ci ha detto appena l’abbiamo trovata. Abbiamo scavato per ore, perché lei e la sorellina erano sotto a tre metri di macerie. Coperte da due piani della casa. Abbiamo visto alcuni giochi, poi i letti e quindi le sorelline. Quando abbiamo trovato Giorgia e la sorella c’è stata gioia e commozione al tempo stesso. Ho due figli e da genitore ti rivedi in certe situazioni e dai tutto per quei due fagottini».

Gioia e commozione: Giorgia si è salvata, la sorellina se l’è portata via la scossa maledetta.

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