Il ministero: dragaggio alla fine dell’estate

PESCARA. Per il dragaggio del porto di Pescara si profila una soluzione di emergenza, messa a punto ieri dai ministeri delle Infrastrutture e dell'Ambiente insieme a Regione Abruzzo, Provincia e...
PESCARA. Per il dragaggio del porto di Pescara si profila una soluzione di emergenza, messa a punto ieri dai ministeri delle Infrastrutture e dell'Ambiente insieme a Regione Abruzzo, Provincia e Comune di Pescara, Capitaneria di porto, Arta e Ispra, oltre al Provveditorato alle Opere pubbliche. Nel corso di una riunione a Roma si è deciso di realizzare, dopo l'estate, un intervento d'urgenza per rimuovere circa 200 mila metri cubi di materiali che si sono accumulati nel porto e lo rendono impraticabile e poi lavorare sulle fasi successive. Una richiesta, quella di procedere senza perdere altro tempo, avanzata ai sottosegretari Improta e Fanelli dal presidente della Regione Gianni Chiodi, dal presidente della Provincia Guerino Testa, dal sindaco Luigi Albore Mascia e dal comandante della Capitaneria di porto Luciano Pozzolano, e immediatamente accolta dai sottosegretari.
Saranno proprio i due ministeri e la Regione a finanziare l'intervento, mentre Arta e Ispra si occuperanno di eseguire tutte le analisi necessarie, anche sulla vasca di colmata. Per portare avanti questa procedura di assoluta urgenza e approfondirla dal punto di vista tecnico, sarà istituito un tavolo di lavoro ristretto nelle prossime ore, e entro metà agosto il bando di gara dovrà essere pronto. Tra gli aspetti tecnici da valutare c'è la destinazione del materiale da dragare. Non si esclude nessuna ipotesi, ma nel palazzo del ministero delle Infrastrutture, a piazzale Porta Pia, c'era aria di pragmatismo e determinazione, ascoltando quindi le istanze del territorio e escludendo le ipotesi più complesse, come la riprofilatura del fiume ipotizzata dal Provveditorato. La soluzione prospettata ha incontrato il favore dei rappresentanti locali.
«Una riunione concreta rispetto alle altre», ha commentato Chiodi, «perché c'è stato un approfondimento della questione e già prima di Ferragosto faremo il punto della situazione».
«Per la prima volta, dopo mesi di rimpalli e silenzi, abbiamo registrato il concreto interessamento dei soggetti istituzionali che devono occuparsi del nostro porto, che è un porto nazionale. Sono soddisfatto ma nello stesso tempo mi auguro che gli impegni assunti vengano rispettati», ha detto invece Testa.
Mascia, da parte sua, ha commentato così: «Ho l'impressione che la politica nazionale abbia deciso di occuparsi della vicenda in maniera più tecnica rispetto al passato. Spero che sia la volta buona».
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