Il Tar: stop al ricorso contro il Ponte nuovo, via ai lavori

PESCARA. L'aggiudicazione della gara d'appalto all'impresa Di Vincenzo per la realizzazione del Ponte nuovo può andare avanti: lo ha deciso il Tar che ha rigettato la richiesta di sospensiva...

PESCARA. L'aggiudicazione della gara d'appalto all'impresa Di Vincenzo per la realizzazione del Ponte nuovo può andare avanti: lo ha deciso il Tar che ha rigettato la richiesta di sospensiva contenuta nel ricorso depositato dall'impresa classificata seconda, il Consorzio stabile abruzzese Innovazione e restauro corrente dell’Aquila. Questa decisione dei giudici consente al Comune di riavviare le procedure per far partire i lavori del ponte, che collegherà via Aterno con l’area golenale all’altezza di Liberatoscioli.

«Nel proprio dispositivo», ha spiegato il sindaco Mascia, «il Tar ha motivato tale rigetto affermando che “a sommario esame proprio della fase cautelare, il ricorso non sembra assistito dal prescritto fumus”.Un'affermazione importante che ci rassicura ulteriormente circa la bontà delle procedure sin qui seguite dai nostri uffici. A questo punto procederemo velocemente: già per la prossima settimana abbiamo convocato una riunione per riannodare le fila della procedura, per procedere con la stipula del contratto e far partire la fase della progettazione definitiva ed esecutiva, che sarà sempre a carico della Di Vincenzo». «Prima di maggio», ha assicurato il sindaco, «vogliamo celebrare la posa della prima pietra di un ponte che stravolgerà positivamente la viabilità carrabile e ciclopedonale della città». Ora il ricorso dovrà essere discusso nel merito, ma una prima vittoria il Comune è riuscito ad ottenerla con il no alla richiesta di sospensiva dell’appalto. Il Comune si è costituito in giudizio, affidando la difesa all'avvocato Tommaso Marchese. Dopo due rinvii tecnici, giovedì scorso il Tar ha esaminato il fascicolo e ha emesso una prima sentenza, respingendo l'istanza di sospensione dell'atto impugnato. Non è stata ancora fissata l'udienza di merito.

Questo ricorso è l’ennesimo ostacolo che l’amministrazione comunale ha dovuto superare. «Nel 2011 eravamo riusciti a far partire la gara d'appalto, per circa 9 milioni di euro», ha ricordato Mascia, «ma poi quella gara è stata bruscamente interrotta: il 7 luglio 2011 è intervenuta una sentenza del Tar che ha annullato la delibera originaria nelle sue procedure espropriative. Nel frattempo una prescrizione del Genio civile ha imposto di realizzare un intervento suppletivo con la messa in sicurezza degli argini golenali. Così, il progetto è stato rivisto e l’iter è ricominciato da capo».

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