In piazza i cento dipendenti della Soget

Protesta davanti alla prefettura per difendere il lavoro: «Il ministero ci dica che accadrà con la soppressione di Equitalia»

PESCARA. A rischio, in tutta la Regione, potrebbero esserci, comprendendo anche le società che lavorano nell’indotto, circa 450 posti di lavoro. Si tratta dei dipendenti della Soget, la società di riscossione dei tributi, con le sue quattro sedi regionali, oltre ai lavoratori delle società consorziate, i quali ieri, con un centinaio di rappresentanti, hanno manifestato in piazza Italia, e incontrato il prefetto Francesco Provolo. La vicenda riguarda la prevista abolizione di Equitalia, ora in discussione al Parlamento, la società partecipata per il 51% dall’Agenzia delle entrate e dal 49% dall’Inps.

Se però i posti di lavoro dei dipendenti di Equitalia saranno riassorbiti nella nuova agenzia nazionale di riscossione, al momento un futuro incerto attende i lavoratori delle altre società che operano nel campo, come appunto la Soget, con i suoi sportelli nazionali, presenti anche in regione. Solo a Pescara sono oltre cento i lavoratori interessati, i quali ora rischiano il posto di lavoro, visto che gli enti locali, come i Comuni, se dovesse passare la norma, la quale dovrebbe entrare in vigore il prossimo primo luglio, potranno rivolgersi per la riscossione dei tributi direttamente alla nuova agenzia, solo attraverso una delibera, e non attraverso un bando di gara.

Insomma, se da un lato ci sarà un taglio ai costi e ai tempi di assegnazione della riscossione, dall’altro, a farne le spese, potrebbero essere i lavoratori. «La novità», ha sottolineato ieri Davide Frigelli, segretario regionale di Abruzzo e Molise della Fisascat Cisl, «potrebbe portare ad una procedura più snella, e forse anche più economica. Però non prende in considerazione il disastro occupazionale che potrebbe verificarsi». Intanto, nell’incontro di oggi», ha annunciato Frigelli, «il prefetto ci ha assicurato che invierà le nostre richieste al ministero dello Sviluppo economico». I sindacati infatti, oltre alla Fisascat Cisl, anche la Filcams Cgil e Uiltucs Uil, hanno chiesto che il Parlamento riconsideri anche il destino dei lavoratori di tutte le società di riscossione diverse da Equitalia.

L’azione dei sindacati, tuttavia, tenterà di coinvolgere anche gli attori istituzionali regionali. «Abbiamo chiesto che si apra un tavolo con la Regione», ha fatto sapere Lucio Cipollini segretario della Filcams Cgil Pescara, «vogliamo coinvolgere sulla vicenda tutti i parlamentari abruzzesi». Ma non solo, ha reso noto il sindacalista. «Per il momento», ha osservato Cipollini, «rimaniamo in attesa dell’assemblea dei lavoratori che si terrà la settimana prossima, ma non escludiamo che si organizzi una manifestazione a Roma».

I sindacati, infine, hanno messo in rilievo che con l’introduzione della nuova legge, si creerebbe «un’evidente disparità di trattamento tra il personale delle società del gruppo Equitalia e le altre società del settore».

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