In tanti per l’addio commosso a Natarelli
Ieri la cerimonia per il medico e politico morto a 76 anni. Il sindaco: «Sempre leale e costruttivo»
PESCARA. È stata una cerimonia d’addio molto partecipata quella dedicata a Tonino Natarelli, medico e politico, morto a 76 anni giovedì scorso, dopo una lunga malattia. Il rito funebre si è svolto ieri mattina nella Dimora del Silenzio di Montesilvano, affollata di politici di lungo corso, militanti e amici dell’ortopedico, ex primario di Traumatologia dell'ospedale pescarese e anima del volontariato in Africa e Iraq, dove negli anni si è recato più volte per portare acqua e aiuti. Una folla ha circondato d’affetto la famiglia, le figlie Valentina e Giulia, la sorella Ida, il cognato Carlo, le nipoti Elena e Francesca.
Radici a Bolognano, Natarelli viveva a Pescara, in via Genova, dove mercoledì notte si è sentito male. Nei primi anni Novanta è stato assessore comunale ai Lavori pubblici nella giunta di Marco Alessandrini e prima ancora presidente della commissione Politiche sociali. Nel corso di questo mandato, Natarelli sosteneva che «gli extracomunitari ospiti dei centri di accoglienza» avrebbero dovuto «svolgere lavori socialmente utili».
Tantissimi i messaggi sui social di chi ne ha conosciuto umanità e spessore morale.
«Mite e cordiale, un uomo perbene, un medico innamorato del suo lavoro e di Pescara»: così lo ricordano il sindaco Carlo Masci e il presidente del Consiglio comunale Gianni Santilli, «suo padre e mio padre erano amici», sottolinea Masci,«per cui il nostro rapporto è stato innanzitutto personale, familiare, accompagnato da affetto e stima reciproci, e poi ci siamo incontrati anche in politica, in Comune, seppure in schieramenti diversi, ma sempre con lo stesso sguardo l’uno verso l’altro. Con lui il dialogo era sempre leale e costruttivo, non ha mai avuto bisogno di alzare la voce. E il suo cuore era aperto a tutti, pieno di amore per i bisognosi», chiudono Masci e Santilli ricordando «l'impegno di Natarelli a favore delle popolazioni africane».
Il consigliere comunale Carlo Costantini: «Con Antonio Natarelli perdiamo un grande uomo, prima ancora che un grande professionista. Sempre attento verso i più bisognosi, ha mostrato nel corso degli anni un equilibrio e una generosità verso la comunità pescarese che tutti dobbiamo riconoscergli». Carla Panzino, presidente di Adricesta: «È stato un onore averti avuto vicino in alcuni momenti della nostra vita». Il consigliere comunale Francesco Pagnanelli: «Un esempio per tutti». (c.co.)