In via Lago di Borgiano scoppia l'emergenza topi

Rifiuti sui marciapiedi, tombini otturati e degrado nella strada che penetra nel cuore di Rancitelli

PESCARA. Sedie, poltrone, mobili abbandonati sul marciapiedi; erba alta nelle aiuole; tombini otturati dall'immondizia che, come è successo anche ieri, si rifiutano di assorbire la pioggia. Questa è via Lago di Borgiano, la strada che da via Lago di Capestrano penetra nel cuore di Rancitelli. Una strada che scarica degrado sul degrado del quartiere.  «In via Lago di Borgiano ci sono topi grossi come gatti», denuncia un residente delle case popolari subito dopo aver scoperto che i ratti hanno rosicato i fili elettrici della sua auto parcheggiata su uno spazio pubblico invaso dall'erba. «L'erba è alta», continua il cittadino, «e nessuno viene a tagliarla: il quartiere è abbandonato.

I topi salgono anche sui balconi: così è impossibile vivere».  Basta un giro in via Lago di Borgiano, passando sotto le case popolari con l'immondizia accatastata negli androni, per capire che il residente ha ragione: i marciapiedi della strada sono discariche abusive e le aiuole sono savane metropolitane. Sui lampioni ci sono i manifesti di Attiva: «Area derattizzata». «Ma con tutto questo degrado, i topi fanno paura anche ai gatti», dice il cittadino.  I cumuli di rifiuti in strada, dietro i cassonetti della spazzatura, e l'erba alta: sono due immagini simbolo che raccontano l'odissea di un quartiere che non riesce a staccarsi di dosso l'etichetta del degrado.

Via Lago di Capestrano, svoltando da via Tiburtina, mette in mostra l'asfalto nuovo di zecca con la rotatoria all'incrocio con via Tavo, lavori piovuti sul quartiere grazie ai fondi europei di Urban 2: in via Lago di Borgiano, i lavori non sono arrivati. Un coperchio spaccato è tutto quello che resta di un bidone della spazzatura legato a un lampione.

A tre metri dal palo, abbandonati sul marciapiedi, una sedia divelta e il telaio di una bicicletta.  In via Lago di Borgiano anche il giardino pubblico con l'altalena e lo scivolo è dimenticato e deserto a causa del degrado: alle 19 di ieri neanche un bambino a giocare. Sotto le panchine, carte, lattine, buste di plastica. Da queste parti nessuno passa a pulire da settimane. (p.l.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA