«Inchiesta nata dalle calunnie»

Raccomandopoli a Montesilvano, lo sfogo di Sospiri: «Sarò assolto»

PESCARA. Inchiesta sui concorsi truccati, il sindaco di Montesilvano Pasquale Cordoma, indagato con il coordinatore provinciale Pdl Lorenzo Sospiri e altre 19 persone, dà «per scontato» il rinvio a giudizio: «Al processo si chiarirà tutto», dice. Lo pensa anche Sospiri: «Credo nell'assoluzione», afferma.  Ma la politica è in subbuglio dopo la pubblicazione delle intercettazioni che hanno svelato una spartizione politica dei 16 posti a tempo determinato al Comune di Montesilvano nel 2007, all'alba dell'era Cordoma.

Camillo D'Angelo
(Pd) chiede a Sospiri di dimettersi da capogruppo «per coerenza con gli impegni di legalità presi in campagna elettorale»; il segretario del Pd di Montesilvano Luigi Beccia vuole le dimissioni di Cordoma; l'Idv, con Fausto Di Nisio, pretende il «ritorno a casa del centrodestra». 

Il blocco di partenza dell'inchiesta, condotta dalla squadra mobile di Nicola Zupo e diretta dal pm Giampiero Di Florio, è una denuncia del consigliere di Montesilvano Leo Brocchi, supportata da una testimonianza dell'ex addetto stampa Andrea Koveos: «L'indagine», osserva Sospiri, «nasce da una denuncia la cui fonte dovrebbe destare riflessioni e cioè Brocchi, sconfitto prima nella corsa quale candidato per il centrodestra e poi come sindaco da Cordoma, e Koveos, addetto stampa non riconfermato dallo stesso Cordoma.

Brocchi e Koveos erano o, forse, sono animati da un'evidente rancore personale che hanno sfogato denunciando i presunti favoritismi». «Brocchi», dice Cordoma, «voleva fare il presidente del consiglio, poi, è passato all'opposizoione e ha dichiarato guerra: è mosso da odio e non da spirito di giustizia. Koveos? Può dire ciò che vuole, se ne assumerà la responsabilità».  Sospiri è accusato di aver diffuso, la notte prima degli esami, le soluzioni dei quiz della prova scritta a candidati vicini al Pdl.

Per il pm, è stato Cordoma a dare le risposte a Sospiri: «Le mie accuse vanno chiarite e attendo, senza protestare, i tempi della giustizia ma non è stato regalato nulla a nessuno nè si può emettere un giudizio, benché politico sulle illazioni: ho letto intercettazioni generiche e verbali ancora da confermare o confutare».  Cordoma è certo: «Non ho visto le soluzioni dei quiz in anticipo e, quindi, non ho potuto darle a Sospiri. Dagli atti dell'inchiesta non emerge nessun passaggio.

Tutto ruota intorno ai teoremi ma io non credo alle supposizioni». Cordoma, poi, precisa che «il concorso è stato bloccato». Sospiri sottolinea: «Tutti i presunti favoriti sono stati bocciati e i concorsi si sono chiusi prima dell'inizio delle indagini. Aspetto il processo per accertare la verità».

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