Inchiesta sull'incarico Asl al cognato di Venturoni

Ospedale di Pescara: un primario indagato per la nomina di Di Nardo a vice di Chirurgia vascolare

PESCARA. È arrivato all'ospedale di Pescara da Teramo ed è diventato in un pugno di mesi il numero due del reparto di Chirurgia vascolare scavalcando tutti gli altri. È successo al chirurgo Walter Di Nardo, medico con più di venti anni di servizio alle spalle ma anche cognato di Lanfranco Venturoni, l'ex assessore regionale alla Sanità e oggi capogruppo Pdl in consiglio regionale. L'incarico affidato al parente di Venturoni è al centro di un'inchiesta giudiziaria. E con l'inchiesta aperta, Di Nardo ha appena rinunciato alla proroga del contratto, già firmata dal direttore generale della Asl Claudio D'Amario, fino al 30 aprile prossimo: è tornato già a Teramo con quattro mesi di anticipo. L'indagine dei carabinieri del Nas è coordinata dal pm Gennaro Varone e l'ipotesi è abuso d'ufficio: un primario è indagato per la nomina a vice primario di Di Nardo, 55 anni, di origine lancianese, e un passato da assistente medico in Cardiochirurgia a Teramo. Un incarico, così sostiene la procura, affidato senza aver letto il curriculum Di Nardo. L'inchiesta si basa sui documenti della Asl e su una denuncia di Romeo Angelini, ex vice primario di Chirugia vascolare scavalcato proprio da Di Nardo.

INCARICO. Il cognato di Venturoni è giunto a Pescara in comando da Teramo nel 2009, stesso anno dell'arrivo di D'Amario alla guida della Asl: dal primo gennaio 2010, così recita un documento riservato della Asl datato 22 gennaio 2010 e firmato dal primario di Chirurgia vascolare Marco Scoccianti, «in caso di assenza del direttore, il dottor Di Nardo si assumerà la responsabilità di sostituirlo e a lui dovranno fare riferimento gli altri dirigenti medici per qualsivoglia necessità. Questa disposizione», precisa Scoccianti, «annulla a tutti gli effetti la precedente disposizione che aveva affidato tale incarico al dottor Romeo Angelini». Cinque mesi più tardi, il 10 maggio 2010, Scoccianti, in una nota inviata a D'Amario e per conoscenza anche al direttore sanitario Asl Fernando Guarino e ai medici del reparto, sottolinea: «Dopo attenta valutazione dei curricula e delle capacità professionali, il sottoscritto ha deciso di conferire tale incarico a Di Nardo. Questa decisione è stata presa in quanto il curriculum di Di Nardo dimostra una maggiore anzianità di servizio nella disciplina specifica, una maggiore e più varia casistica operatoria, una maggiore esperienza e attività nella diagnostica vascolare non invasiva. Inoltre, Di Nardo ha già ricoperto questa funzione a Teramo continuativamente dal 2006 al 2009».

DIFFIDA.
Un incarico conferito «per oscuri motivi»: così la pensa Angelini, vice dirigente del reparto dal 6 giugno 2008 fino alla nomina di Di Nardo. In una diffida del 28 settembre scorso inviata a D'Amario, Guarino, al direttore amministrativo Domenico Carano e al primario Scoccianti, l'avvocato che difede Angelini, Domenico Russo, professore di Diritto privato alla facolta di Giurisprudenza dell'università di Teramo, ha chiesto alla Asl di fare marcia indietro per mettere riparo a «una situazione assai grave» e con «profili di irregolarità idonei, in verità, a supportare molteplici giudizi di responsabilità e di varia natura». Ma la Asl è andata avanti lo stesso e così è scattata l'inchiesta penale. E non soltanto questa.

CAUSA CIVILE. È in corso anche una causa civile, davanti al giudice Carmine Maffei, che oppone Angelini, medico che si considera leso dall'incarico affidato a Di Nardo «vantando un curriculum clinico di primario livello tale da collocarlo in chiara e netta posizione preferenziale», e la Asl.

D'AMARIO ASSENTE. Nell'ultima udienza del 4 dicembre scorso, D'Amario, come legale rappresentante della Asl, avrebbe dovuto presentarsi in aula per un «interrogatorio formale» chiesto dalla difesa di Angelini, una incombenza che non si può delegare, precisa Russo. Ma il direttore generale ha tentato di dare forfait delegando, con una procura speciale, l'onere di testimoniare a Valerio Cortesi, coordinatore delle attività mediche Asl.

NON SI PUO'.
Una manovra non consentita, per la difesa di Angelini, perché soltanto D'Amario può sapere se ha fatto pressioni o no al primario Scoccianti per la nomina del suo sostituto: il risultato è che, nell'udienza del 25 marzo prossimo, D'Amario dovrà presentarsi in aula e rendere una dichiarazione.

DI NARDO VA VIA. Con l'inchiesta penale aperta e la causa civile in corso, Di Nardo ha preso la sua decisione: lasciare Pescara e tornare a Teramo.
Con la delibera 1.381 del 27 ottobre scorso, D'Amario gli aveva prorogato l'incarico dal primo novembre fino al 30 aprile prossimo ma Di Nardo ha chiesto di «concludere anticipatamente il comando» senza dare motivazioni sugli atti ufficiali. Nessun perché anche sulla nota di «presa visione» del primario Scoccianti. Così, con la delibera 1.719 dello scorso 30 dicembre - intitolata «atto deliberativo 1.381 del 27 ottobre 2011. Provvedimenti», senza nessun riferimento esplicito a Di Nardo - D'Amario ha detto sì al ritorno a Teramo con quattro mesi di anticipo.

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