Inchiesta sulle elezioni a Pescara: in Procura nasce il pool “voto pulito”

I magistrati dovranno spulciare le attività svolte sezione per sezione, le schede, le presunte irregolarità evidenziate dal Tar. L’obiettivo è disegnare un quadro il più completo possibile su quanto accaduto nei giorni dello scrutinio, ma anche in quelli che precedettero le votazioni
PESCARA. L'inchiesta sulle irregolarità nelle ultime elezioni amministrative al Comune di Pescara dell'8 e 9 giugno dello scorso anno, è nelle mani di un pool di magistrati. Lo ha deciso il procuratore capo Giuseppe Bellelli che mantiene così la sua supervisione sul lavoro dei colleghi cui è stata affidata la titolarità dell'inchiesta che non avrà certo tempi brevi.
Le irregolarità sono state registrate ed evidenziate dai giudici amministrativi del Tar nella loro sentenza con la quale hanno annullato il voto in 27 sezioni e ordinato il ritorno alle urne per circa 16mila pescaresi (per valutare l'eventuale conferma della nomina dell'attuale sindaco Carlo Masci che ha vinto superando la soglia del 50% al primo turno per una manciata di voti).
Il lavoro che gli uomini della polizia giudiziaria dovranno portare avanti in queste settimane, se non nei prossimi mesi, è sicuramente certosino. Dopo aver esaminato con estrema attenzione la sentenza dei giudici amministrativi ed aver valutato attentamente la relazione con la quale gli stessi giudici del Tar hanno trasmesso gli atti in Procura, gli uomini della polizia giudiziaria, guidati dai magistrati, dovranno esaminare una montagna di documenti. Dovranno passare al setaccio le attività svolte sezione per sezione, le schede scrutinate, le presunte irregolarità evidenziate dal Tar e ogni altra attività per arrivare a disegnare un quadro il più completo possibile su quanto accaduto nei giorni dello scrutinio, ma anche in quelli che precedettero le votazioni: parliamo della vidimazione delle schede e via discorrendo.
Il lavoro della Procura non è certo quello dei giudici amministrativi che hanno offerto ai magistrati una serie di irregolarità in base alla quale è stato appunto deciso l'annullamento del voto in quelle 27 sezioni. La Procura andrà anche oltre. E avrà il compito di valutare anche tutto l'altro materiale che non ha preso in considerazione la sentenza del Tar, che comunque parla di una “catena di errori e omissioni” nei verbali che spetterà al pool di magistrati vagliare dal punto di vista penale e non amministrativo.
Un lavoro dunque che porterà via molto tempo e che sarà soltanto preparatorio per avviare poi l'altra attività che è quella prettamente istruttoria, che comprende naturalmente anche l'escussione dei presidenti delle 27 sezioni (magari anche i vice presidenti, se non anche gli scrutatori) per valutare il loro comportamento.
Si parla di eventuali violazioni di leggi speciali che disciplinano la materiale elettorale, senza poter escludere altri reati come per esempio il falso.
Ma queste sono al momento soltanto congetture e ipotesi che i magistrati prenderanno in esame soltanto quando sarà terminato il lungo e minuzioso lavoro di ricerca, controllo di documenti, dati o informazioni nella montagna di carte attualmente all'esame della Procura.