PESCARA

Infermiera del 118 muore a 43 anni, i colleghi: una forza

Lavorava nella centrale del servizio di emergenza dopo aver prestato servizio in Rianimazione e al Pronto soccorso. Il dolore della famiglia e degli amici

PESCARA. Voleva farcela. Voleva sconfiggere la malattia e tornare al suo lavoro, alla sua vita, e anche continuare a viaggiare. Ma la malattia è stata più forte e si è portata via ad appena 43 anni Manuela Sacchini, infermiera. Per la famiglia, colleghi e amici il dolore è lacerante.
Aveva lavorato per alcuni anni all’ospedale di Pesaro, poi era tornata a Pescara, la sua città, e aveva prestato servizio prima al Pronto soccorso, poi in Rianimazione e infine al 118, da dicembre 2017. Quando è comparsa la malattia ha combattuto in tutti i modi, tra intervento e cure, ed è rimasta in servizio fin quando ha potuto. Ma i problemi di salute si sono ripresentati e non le hanno consentito di continuare a lavorare in ospedale, dove l’aspettava “la sua seconda famiglia”, il personale del 118, come raccontano i colleghi.
Ha anche realizzato un sogno, a settembre dell’anno scorso. È volata in America per una vacanza insieme alla nipote, Ilaria, figlia di uno dei fratelli, Marco, e di Matilde, anche loro infermieri, impegnati rispettivamente in Rianimazione e al 118. Pensava al suo futuro, in positivo, alla vita che l’aspettava. «Nonostante la malattia, mentre era a casa a Montesilvano, parlava del suo rientro al lavoro e dei viaggi che intendeva fare», dicono gli amici del 118, che ora devono fare i conti con questo addio inatteso, mentre i ricordi di Manuela riaffiorano uno dopo l’altro, «dall’amore per la musica alla macchina nuova che ha usato una sola volta». E pensano al suo sorriso, al suo essere speciale, «sempre positiva, allegra, scherzosa, solare». Riusciva ad essere «amica di tutti», proseguono, e sul lavoro «era veramente brava, una professionista».
«Rifiorirai e sarai bellissima», aveva scritto su Facebook pochi mesi fa come a voler dare appuntamento al suo domani con ottimismo. Manuela lascia la sorella Mariagrazia, i fratelli Marco e Luca, le cognate Matilde e Milada, e i nipoti, oltre ai colleghi che le hanno voluto bene, quelli del 118, il personale del Pronto soccorso e i volontari della Croce rossa di Spoltore e della Misericordia di Pescara.
Solo pochi giorni fa c’è stato l’addio a un altro infermiere del 118, Marco Di Francesco, 61 anni, anche lui morto dopo una malattia.
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