Internet e parcheggi per riuscire ad aprire nuovi locali in centro

Cambiano le regole per le licenze di bar, ristoranti e pizzerie Gli esercenti devono conoscere anche una lingua straniera

PESCARA. Cambiano le regole per l’apertura di bar, ristoranti e pizzerie a piazza Salotto e in altre aree nel centro cittadino, in tutte le vie trasformate in isola pedonale o in zona a traffico limitato.

Sulla scorta delle norme già in vigore in centro storico, con la modifica al regolamento annunciata dall’assessore al commercio Gianni Santilli e dal presidente della commissione consiliare Antonio Sabatini, per ottenere l’autorizzazione all’esercizio di attività nel centro città i richiedenti dovranno conoscere almeno una lingua straniera e i locali dovranno essere dotati di telecamere per riprendere dentro e fuori, di un parcheggio proprio o di un’area di sosta disponibile nelle immediate vicinanze, di personale per l’accoglienza dei clienti e per il controllo fuori, di un numero maggiore di bagni rispetto a quelli previsti dalla normativa vigente.

Altri requisiti: spazi attrezzati per disabili; menù scritto in due lingue straniere e con almeno due vini doc regionali; un’area wireless free; sito Internet del locale.

«Saranno richiesti requisiti di qualità base che, d’ora in avanti, diventeranno necessari per aprire un pubblico esercizio non solo in centro storico, ma anche nel centro cittadino, ovvero nelle vie sottoposte a regime di isola pedonale o Ztl, considerate aree di pregio», spiegano l’assessore Santilli e il presidente della commissione Commercio Sabatini, «porteremo in consiglio, il 30 agosto, la modifica al regolamento comunale, redatto nel febbraio 2010. L’obiettivo non è ostacolare chi vuole fare impresa, ma garantire l’apertura esclusivamente di attività di qualità in strade che, comunque, rappresentano il nostro biglietto da visita e sulle quali l’amministrazione ha effettuato investimenti importanti».

Oltre alle vie del centro storico, cioè via delle Caserme, piazza Unione, viale Marconi, via Conte di Ruvo, via Arnaldo da Brescia e piazza Vittoria Colonna, il provvedimento si estenderà alle Zone a traffico limitato o isole pedonali: via De Cesaris, via Carlo Poerio, via Goito, via Curtatone, via Mazzini, via Piave, corso Umberto, piazza Sacro Cuore, via Fiume, via Cairoli, piazza della Rinascita, via Trento, via Roma, via Sulmona, via Liguria, via Umbria, via Siena e infine via Firenze, nel tratto compreso tra via Genova e corso Umberto, e via Cesare Battisti, tra corso Umberto e via Quarto dei Mille.

«La delibera nasce dalla legge nazionale sulla liberalizzazione dei pubblici esercizi», precisano Santilli e Sabatini, «che nel 2010 ha introdotto la Scia. Significa che per aprire un bar, un ristorante o una pizzeria, non è più necessario acquistare una licenza o richiedere l’autorizzazione, ma basta fare una comunicazione al Comune, presso lo sportello unico, che entro 60 giorni deve rilasciare la licenza. Per scongiurare la giungla dei permessi, è stato quindi redatto un regolamento ad hoc per fissare dei paletti, requisiti indispensabili da far valere, come consente la legge, in zone ben precise in cui applicare l’obbligo dell’autorizzazione». «Inizialmente abbiamo concentrato tali requisiti in centro storico», concludono, «tuttavia le organizzazioni di categoria ci hanno sollecitato di estenderli anche al centro urbano. I locali potranno continuare ad aprire, ma dovranno chiedere un’autorizzazione al posto della Scia e soprattutto dovranno dimostrare di essersi adeguati e aver adottato i criteri di qualità».

Gabriella Di Lorito

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