Animali dello Zoo safari di Rocca San Giovanni

L’appello per salvare 250 animali 

Rocca San Giovanni, lo Zoo d’Abruzzo: «In ginocchio col Covid, servono aiuti»

ROCCA SAN GIOVANNI. Tigri, leoni, elefanti, giraffe, ma anche scimmie, rettili, volatili. Sono 250 gli animali dello Zoo d’Abruzzo di Rocca San Giovanni, da poco divenuto primo e unico giardino zoologico della regione verde d’Europa, che sono in difficoltà a causa delle restrizioni Covid che riguardano parchi e aree di attrazione. È una delle tante facce del virus che ha invaso il mondo dallo scorso anno, non la più tragica, ma sicuramente tra le più drammatiche. Perché lo zoo non può fermarsi e buttare chiavi e investimenti per qualche mese. Le attività di gestione degli animali proseguono in tutta la loro imponenza. E se si pensa che un elefante, da solo, consuma come 10 cavalli e che c’è bisogno di mangimi particolari per ogni specie, pesce azzurro per le foche e quintali di carne per i felini, allora l’angoscia prende il sopravvento. Si tratta di circa 30mila euro di spese ogni mese. Mario Bellucci, titolare dello Zoo Safari, lancia un forte appello alla Regione.

«Finora ci ha dato una mano assieme alla Protezione civile (lo zoo ha ricevuto dall’ente a seguito del primo lockdown un contributo di 12mila euro, ndc)», spiega Bellucci, ma adesso siamo alla canna del gas».
«In questa emergenza sanitaria che ci ha coinvolto tutti, siamo in tanti ad essere in difficoltà», scrive il titolare del giardino zoologico al presidente Marco Marsilio. «Ma se un bar o un ristorante abbassano le saracinesche, mettono i dipendenti in cassa integrazione e hanno da affrontare delle spese, noi abbiamo in carico 250 animali tutti i giorni, che tradotto in termini pratici significano cibo, assistenza veterinaria, elettricità per il riscaldamento, personale qualificato per accudire gli animali (una decina di dipendenti, ndc) e acqua. Nel nostro piccolo, per cercare di contraccambiare l’aiuto ricevuto, il nostro zoo si è impegnato ad offrire l’ingresso gratuito agli operatori sanitari e di Protezione civile lo scorso anno; nel 2009 abbiamo fatto lo stesso dopo il terremoto dell’Aquila agli aquilani e alla Protezione civile. Ci serve aiuto. Abbiamo bisogno di un ulteriore contributo perché dobbiamo garantire salute e benessere ai nostri animali, e ripartire con la nostra attività, il prima possibile, così da poter andare avanti con le nostre forze, come fatto fino a prima dell’emergenza sanitaria».
Il parco ha fatto in questi anni enormi sforzi per raggiungere lo standard elevato che richiede un giardino zoologico. Ora tocca mantenerlo. Bisogna quindi assicurare un buon grado di ricerca e di conservazione delle specie a rischio di estinzione e fare tutto a regola d’arte.

All’appello si unisce anche il sindaco di Rocca San Giovanni, Gianni Di Rito: «Segnalo con preoccupazione e sconcerto le difficoltà dello Zoo d’Abruzzo», dice il sindaco, «in questi mesi l’amministrazione del parco ha cercato di garantire il benessere dei suoi animali sostenendo le spese di gestione nonostante i mancati introiti. Chiedo un intervento economico programmatico per sollevare la situazione critica che sta interessando le realtà economiche e culturali di questo tipo».
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