L’ascensore è rotto: novantenne recluso in casa da 4 anni a Pescara

Via Isonzo: un esposto ha bloccato i lavori, invalido beffato. "Che cosa desidero di più? Una passeggiata all’aria aperta"

PESCARA. «La cosa che vorrei più di tutte è fare una passeggiata all'aria aperta». Ha quasi 93 anni Guglielmo Scartozzi e vive al civico 21 di via Isonzo. Invalido al cento per cento e affetto da un importante problema cardiaco, da quasi quattro anni è recluso nel suo appartamento, al terzo piano. «Al massimo posso fare due passi sul pianerottolo», spiega. Negli anni, le condizioni di salute dell'uomo sono peggiorate e questo non gli consente più di scendere né di salire le scale che lo separano dall'uscita del palazzo. L'unica possibilità era riposta nell'ascensore, i cui lavori di realizzazione sono stati, però, interrotti bruscamente.

E Scartozzi è costretto a vivere segregato in casa. Vedovo dal 2013, senza figli, ex dipendente comunale, vive da solo, aiutato da una badante. Non ha parenti a Pescara. Ad accendere i riflettori sulla vicenda è l'associazione Carrozzine Determinate, che chiede l'intervento dell'amministrazione comunale per far sì che l'uomo possa di nuovo tornare a vivere dignitosamente. «E' un episodio incredibile, che vorremmo definire l'Oscar della burocrazia», dichiara il presidente dell'associazione Claudio Ferrante. «Nel condominio di via Isonzo 21 c'è un disabile, Guglielmo Scartozzi, che non esce di casa da anni. Vive praticamente da recluso, poiché a causa della sua patologia, vivendo al terzo piano, non può salire e scendere le scale. Nel palazzo, sullo stesso piano, vive anche una giovane ragazza che, a causa di uno sfortunato incidente, ha serie difficoltà di deambulazione che, sebbene temporanee, le creano problemi persino per recarsi in ospedale».

I problemi sarebbero stati risolti da un ascensore, i cui lavori sono iniziati, precisa Ferrante, «a maggio. Con l'assenso anche dei vigili del fuoco, sono state tagliate le scale e costruito il vano ascensore. Ma i lavori, quasi terminati, sono stati bloccati dopo circa un mese dal Comune di Pescara, sembrerebbe a causa di un esposto. Nonostante diversi sopralluoghi da parte dei tecnici, sono ancora bloccati e i disabili reclusi in casa. Il problema sembrerebbe legato a un centimetro o due di qualche gradino, quindi l'ascensore non può essere montato». L'associazione lancia un appello, affinché la problematica venga risolta celermente: «Al di là di deroghe e tolleranze tecniche previste per l'abbattimento delle barriere architettoniche, chiediamo con urgenza al sindaco Alessandrini e al futuro assessore alle Politiche Sociali di intervenire per abbattere la burocrazia e consentire alle persone di uscire dalla galera delle proprie abitazioni. Non ci sembra di chiedere troppo».

All'appello di Carrozzine Determinate si aggiunge a gran voce quello di Scartozzi: «Sono quasi quattro anni che posso uscire soltanto sul pianerottolo. Chiedo che vengano completati al più presto i lavori per la costruzione dell'ascensore, per avere possibilità di uscire dal palazzo e prendere una boccata d'aria. Vorrei tanto tornare a fare una passeggiata all'aperto».