CHIETI-PESCARA

L'Asse attrezzato va allo Stato: si accollerà 40 anni di contenziosi

Nella legge di bilancio vengono stanziati 14 milioni in due annualità che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti utilizzerà per sanare la piaga

Dopo 40 anni di contenziosi, legati agli espropri che hanno messo in ginocchio il consorzio industriale di Chieti e Pescara, il raccordo autostradale tra Chieti e Pescara sarà acquisito al patrimonio dello Stato, che si farà carico di liquidare i crediti vantati sia dall'impresa costruttrice dell'arteria sia degli espropriati che hanno vinto i ricorsi, vantando crediti che nei decenni si sono letteralmente moltiplicati a causa degli interessi legali.

Nella legge di bilancio vengono quindi stanziati 14 milioni in due annualità che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti utilizzerà per sanare una piaga, che ha messo in ginocchio da decenni un'area industriale potenzialmente tra le più produttive d'Italia.

"All'inizio del 2019 ho preso in mano questa vicenda - ha sottolineato il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio - per la quale tutti nutrivano una sorta di fatalistica rassegnazione, nessuno ormai sperava più nella possibilità di risanare il consorzio. Una situazione che è peggiorata di anno in anno, con sentenze e pignoramenti che hanno bloccato anche l'ordinaria gestione e messo in pericolo il pagamento degli stipendi dei pochi dipendenti superstiti. A ottobre di quest'anno la prima svolta, grazie ad una nota formale con la quale il capo della struttura tecnica di missione del Mit, professor Giuseppe Catalano, riconosceva la strategicità e la valenza nazionale di questo asse autostradale già da anni gestito da Anas e dava ragione alle rivendicazioni del sottoscritto perché fosse lo Stato ad onorare questi debiti. Partendo da questa nota ho investito il governo del compito di predisporre la norma richiesta con le relative coperture attraverso un emendamento alla legge di bilancio approvato la scorsa notte. Fondamentale è stato il supporto costante del viceministro Galeazzo Bignami con tutta la sua struttura al Mit".

"Ora per il Consorzio industriale della Valpescara - ha concluso Marsilio - si apre una nuova esaltante stagione, si potranno valorizzare pienamente le centinaia di ettari destinati alla Zes e, una volta conclusa la procedura e sanati i debiti, si potrà finalmente ricondurre questo Consorzio all'interno dell'Arap, completando il percorso avviato anni fa e mettendo tutti i consorzi industriali in sinergia".