scontro in aula

L’Idv: piscina provinciale la chiusura resta vicina

PESCARA. L’Idv chiama gli iscritti della piscina provinciale di via Einaudi alla «mobilitazione». A chiederlo è il consigliere provinciale Camillo Sborgia: ieri è stata messa ai voti una mozione di...

PESCARA. L’Idv chiama gli iscritti della piscina provinciale di via Einaudi alla «mobilitazione». A chiederlo è il consigliere provinciale Camillo Sborgia: ieri è stata messa ai voti una mozione di Sborgia in cui si chiedeva al presidente Pdl Guerino Testa di ritirare «ogni provvedimento di diffida nei confronti dell’associazione sportiva Orione, attuale gestore della piscina provinciale, e di aprire un tavolo tecnico per evitare la chiusura della struttura». Ma la maggioranza di centrodestra ha votato no e il Pd si è astenuto: «Così la mozione non è passata», spiega Sborgia e il rischio della chiusura della piscina – 8 mila utenti e tra questi tanti disabili e gli studenti dell’istituto Volta – resta in piedi. Un pericolo legato a un contenzioso tra l’associazione e la Provincia per 17 mila euro di affitto non pagato, 250 mila euro di lavori promessi ma mai realizzati e altri 100 mila di bollette.

Al termine del consiglio, Sborgia ha detto: «Testa e la sua maggioranza hanno finalmente tolto la maschera con un atteggiamento pilatesco nei confronti dei tantissimi utenti della piscina e smentendo le rassicurazioni fatte nei giorni scorsi all’associazione Orione. Bocciando la mozione», ha proseguito, «non hanno voluto nemmeno impegnarsi davanti al consiglio per cercare una soluzione per evitare di interrompere il contratto vigente con l’attuale gestore e sventare il rischio di chiusura della piscina. Un rischio che ormai stanno facendo diventare realtà perché una volta che il gestore avrà restituito le chiavi dell’impianto alla provincia, l’ente potrà solo chiuderlo perché non ha la forza economico-finanziaria per tenerlo aperto. Davanti a tanta indifferenza istituzionale, invito quanti non vogliono che la piscina chiuda a mobilitarsi per riuscire a far sentire più forte la nostra voce e costringere Testa ad aprire le orecchie».