L'uomo preso a pugni per gioco a Pescara: "Ho visto chi mi ha aggredito"

19 Luglio 2016

Il 38enne vittima del knock-out game sulla strada parco sarà operato giovedì: ho visto bene in viso quel giovane dell’Est

PESCARA. Era proprio lui l'obiettivo di quel gioco maledetto. Con un meccanismo perverso: aggredire il primo che capita in maniera così violenta da lasciarlo quasi morto a terra. A due giorni dall'incidente, il pescarese di 38 anni rimasto vittima del knock-out game è sedato in ospedale, dolorante ma cosciente. Lui, di quella sera, non ricorda molto ma un'immagine ce l'ha ben nitida in mente, quella del suo aggressore.

Il racconto di una nottata di follia, che si è chiusa con la perdita dei sensi e una corsa in ospedale, scorre tra le parole della sorella del giovane malcapitato passante, che sabato notte sulla strada parco nei pressi delle Naiadi passeggiava con un amico per arrivare in uno dei locali della riviera.

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«A un angolo di strada si sono appostati quattro ragazzi», racconta la sorella, «in tre hanno bloccato l'amico di mio fratello, che di loro riuscirebbe a riconoscere almeno due visi. L'altro invece ha aggredito mio fratello, che prima di perdere i sensi ha visto bene il suo aggressore in faccia, e appena si riprenderà fornirà la sua descrizione agli investigatori».

Questi elementi, e quelli in possesso dei carabinieri insieme alle testimonianze di chi quella notte c'era, saranno la chiave di volta per l'identificazione dei quattro aggressori. Lineamenti dell'est Europa e accento straniero: questi i due elementi immediatamente identificati dalla vittima e dal suo amico miracolosamente scampato alle botte. Ma la donna assicura che quel viso è ben stampato nella mente del fratello. Le condizioni del giovane pestato, al momento, non sono rassicuranti. Il ragazzo non è in pericolo di vita e questa è una prima buona notizia, ma le sue condizioni sono più gravi di quelle che sono apparse inizialmente. Al giovane dovrà essere ricostruito il viso per intero e il pugno al volto gli ha provocato anche un danno grave all'orbita oculare.

Una prognosi assai delicata che richiederà un intervento complesso che verrà effettuato quasi certamente giovedì. Il viso dell'uomo è tumefatto, i sedativi gli danno tregua per qualche ora, ma i dolori sono lancinanti e spesso più forti delle medicine.

I carabinieri prima di sentirlo attenderanno qualche giorno, almeno il tempo che il giovane si riprenda per poter rispondere alle loro domande su quella sera. Gli aiuti dalle telecamere, potrebbero non arrivare. Sembra infatti che nelle immediate vicinanze non vi siano telecamere. L'unica speranza è che uno dei dispositivi del complesso sportivo Le Naiadi, l'unico non proiettato all'interno della struttura, sia riuscito a riprendere qualcosa.