La chiesa di San Rocco demolita dopo 60 anni per far posto a Botta

 SAN GIOVANNI TEATINO. In piazza San Rocco non c'è più la chiesa del santo patrono San Rocco. Sono iniziati i lavori per la demolizione del luogo di culto, per far spazio alla nuova, griffata, piazza di Sambuceto, progettata dall'architetto Mario Botta. Sono tanti i cittadini che sotto il sole cocente si sono recati in piazza per assistere alla scena delle gru entrate in azione per far cadere a pezzi la chiesa, un evento che resterà nella storia di San Giovanni Teatino. Al di là del recinto del cantiere, tra le ruspe che sventravano l'edificio si intravedevano ancora l'altare e le canne dell'organo che per 60 anni ha scandito momenti felici e drammi, nascite, matrimoni e lutti: generazioni che si sono succedute intorno alla chiesa, povera da un punto di vista artistico, ma luogo simbolo di una comunità. Negli annali di storia cittadina c'è un precedente, una prima demolizione: correva l'anno 1943 e quella volta a radere al suolo la parrocchia sono stati gli aerei delle forze alleate. Ricostruita nel secondo dopoguerra, da ieri la chiesa sta cadendo sotto i colpi assestati delle ruspe. In vista dell'abbattimento dell'edificio, il Comune ha disposto già da tempo il trasferimento della statua del ramingo San Rocco e delle attività parrocchiali nell'ex scuola elementare, in attesa che la curia di Chieti costruisca la nuova chiesa nella vicina via Cavour. Un progetto, quello del complesso ecclesiastico che tornerà ad accogliere San Rocco, firmato da Botta, come la monumentale piazza che sorgerà tra la ferrovia e via Cavour, voluta dal sindaco Verino Caldarelli. Che la chiesa sarebbe stata demolita era più che risaputo a Sambuceto. Un'iniziativa che l'amministrazione ha annunciato nel 2006, sancita con un referendum nel 2007. La consultazione non raggiunse il quorum: su quasi 10mila aventi diritto al voto, si recarono alle urne 3.164 elettori, dei quali 2.356 (74%) si pronunciarono per il sì, mentre a dire no furono 808 cittadini (25%). Oltre al referendum e alla necessità di procedere all'avvio dei lavori per la nuova piazza, a mettere l'ultima parola per l'abbattimento è stato il terremoto che ha provocato danni all'edificio.  Una volta ultimate le operazioni di demolizione e di rimozione delle macerie, il Comune potrà dare inizio alla realizzazione del nuovo centro di Sambuceto. Sull'abbattimento di San Rocco ha diramato un comunicato la sezione Pd. «E' un giorno triste, che lascia l'amaro in bocca. A far cadere una seconda volta San Rocco non sono state le bombe della guerra, ma scelte politiche dell'amministrazione», afferma Gabriella Federico, coordinatrice Pd. «Con la chiesa demolita, viene cancellata la testimonianza della volontà di quei cittadini che, poveri e sconfitti dalla guerra, 60 anni fa, faticarono per ricostruirla. Il silenzio assenso di un intero paese pone seri interrogativi sui valori intorno ai quali la cittadinanza costruisce la sua identità».

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