Pescara

«La dirigente ha fatto sparire 1,2 milioni»: il pm le sequestra 20 immobili

30 Settembre 2025

Consorzio Industriale Chieti-Pescara. La dirigente Sciarra accusata di essersi appropriata di finanziamenti pubblici con oltre 300 bonifici. E arriva il provvedimento per blindare il suo tesoretto. La denuncia partita dal commissario dell’ente

PESCARA. Era finita sott’inchiesta per peculato la dirigente dell’ufficio amministrativo contabile del Consorzio industriale di Chieti-Pescara (ente pubblico economico), Patrizia Sciarra, con l’accusa di essersi appropriata negli anni di un milione 252mila euro, sottraendoli all’Ente di appartenenza. Ora per lei scatta un sequestro preventivo d'urgenza firmato dal pm Anna Benigni e convalidato dal gip Mariacarla Sacco, e il suo tesoretto è blindato dalla procura di Pescara.

IMMOBILI PER 20 MILIONI Si parla di oltre venti immobili (compreso un vigneto) che la contabile avrebbe acquistato a Miglianico (15 immobili), Francavilla al Mare (1) e Ortona (6) con i soldi trafugati al Consorzio partendo dal 2019. Nel capo di imputazione si legge che «tramite distinte operazioni di bonifico dal conto corrente dell’ente in favore dei propri conti correnti accesi nella stessa banca dell’Ente, nelle agenzie di Pescara e Francavilla, si appropriava della somma complessiva di almeno 1.252.000 euro che reimpiegava nell’acquisto di beni immobili». Ed è per bloccare questi beni, ed evitare che nel corso delle indagini possano prendere altre vie, la procura ha provveduto al sequestro.

LA DENUNCIA DEL COMMISSARIO La denuncia era partita dal Commissario per la gestione straordinaria e liquidazione del Consorzio, che aveva segnalato delle anomale operazioni di pagamento effettuate attraverso il conto dell’Ente. La denunciante era venuta a conoscenza dalla banca del fatto che, tra gennaio e aprile del 2025, si era verificata un’anomala movimentazione del conto del Consorzio, con bonifici formalmente intestati a vari beneficiari (ignari di tali operazioni, come hanno poi accertato Mobile e Finanza che hanno condotto le indagini), ma tutti accreditati sullo stesso conto corrente che era quello di Sciarra (peraltro intestataria di altri 3 conti con la stessa banca, uno a Pescara e due a Francavilla).

OLTRE 300 BONIFICI Il dirigente del Comune di Pescara, che aveva compiti di vigilanza sulla regolarità contabile e finanziaria dell’Ente (nominato dalla Regione Abruzzo che ha il compito di vigilare sul Consorzio), insieme alla commissaria, aveva poi effettuato dei controlli, contattando le società indicate come beneficiarie nei vari bonifici, che confermarono di non aver mai ricevuto nessun accredito di somme. I primi accertamenti permisero di individuare che l’indagata, in suo favore, aveva disposto 134 bonifici per oltre 320mila euro nel 2023 e 182 bonifici per oltre 360mila euro nel 2024. Tornando a ritroso, poi, la commissaria e il dirigente del Comune fecero degli ulteriori accertamenti, integrando le loro denunce e affermando che quel «traffico» andava avanti almeno dall’anno 2019 (come da documentazione bancaria allegata) per un totale, appunto, di 1.252.000 euro.

LA SOCIETÀ ALBERGHIERA Sono stati poi gli investigatori, dietro disposizioni della procura, a ricostruire l’utilizzo che venne fatto di quei soldi, anche attraverso le banche dati dell’Agenzia delle Entrate e del Catasto, andando a definire lo stato patrimoniale della Sciarra: «Un patrimonio», scrive il gip nella convalida del sequestro, «costituito dalla proprietà esclusiva di diversi beni immobili situati nei comuni di Miglianico, Francavilla al Mare e Ortona, in qualità di persona fisica e di titolare (socio unico), della società alberghiera Aurora Rental Homes srl». E la guardia di finanza ha poi riscontrato che la «provvista costituita per la società Aurora Rental Homes, di cui è legale rappresentante la stessa Sciarra, è stata creata esclusivamente da parte della Sciarra con fondi provenienti dal Consorzio e non da proventi dell’attività commerciale, che non appare attiva». Insomma, quella società non era altro che la cassaforte della dirigente. Gli ulteriori accertamenti bancari effettuati dagli investigatori hanno evidenziato che «il profilo reddituale dell’indagata porta ragionevolmente ad escludere che vi sia compatibilità finanziaria tra la capacità reddituale della Sciarra e il compendio immobiliare della quale la stessa risulta proprietaria direttamente o tramite la Aurora Rental Homes».

Da qui il sequestro d’urgenza disposto dalla Benigni e la convalida firmata dal gip.