Pescara

Vendita sospetta del ristorante “Le Terrazze”: verso il processo Di Natale e altri 5

29 Settembre 2025

Pescara, riciclaggio e bancarotta: l’inchiesta. Nel mirino della Procura, l’intestazione fittizia del ristorante panoramico alla moglie Paola Cavaliere nonostante che il locale fosse già stato acquistato per soli 800mila euro dal napoletano Garofalo

PESCARA. Dopo la chiusura delle indagini arriva la richiesta di processo per i protagonisti della compravendita e gestione del ristorante “Le Terrazze Roof Garden”, uno dei più panoramici e prestigiosi locali di Pescara.

Il procuratore aggiunto Anna Rita Mantini ha chiesto il rinvio a giudizio per sei persone, dopo lo stralcio della posizione del contabile Enzo Mazzocchetti, che ha patteggiato. Il più coinvolto, stando al risultato delle indagini, è il napoletano Pasquale Garofalo, uomo vicino ai clan della ’ndrangheta e della camorra, seguito dall’intera famiglia di Adamo Di Natale, l’imprenditore delle cerimonie che ha prima creato un impero e poi, pieno di debiti, avrebbe consentito l’ingresso del napoletano: un primo pericoloso passo, secondo gli inquirenti, per permettere a Garofalo di consolidare la propria presenza sul territorio e ampliare i suoi interessi su Pescara.

Con Adamo, imputati sono il figlio Federico e la moglie Paola Cavaliere, oltre all’allora direttrice del ristorante, Laika D’Agostino, e ad Alessandro Iezzi, un ex dipendente della “Stellari Group”, una delle società coinvolte nell’inchiesta. I reati contestati a vario titolo vanno dal trasferimento fraudolento di valori al riciclaggio e alla bancarotta fraudolenta. Il primo reato pesa in capo a Garofalo, Cavaliere e D’Agostino, e riguarda l’intestazione fittizia dell’attività alla moglie di Di Natale, nonostante il ristorante fosse stato acquistato dal napoletano per soli 800 mila euro: soldi che secondo l’accusa arrivavano dal tesoretto da milioni di euro che Garofalo aveva raccolto dalle sue attività sospette a Milano. E questo «al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misura di prevenzione, e sia per agevolare la commissione del delitto di riciclaggio».

Cavaliere continuava sulla carta a gestire la società mentre, in effetti, era tutto nelle mani del napoletano che, con l’aiuto del contabile Mazzocchetti, «si adoperava per far ottenere alla società l’apertura di linee di credito da parte delle banche, al fine di superare l’ostacolo costituito dalla cattiva reputazione di Cavaliere».

Il riciclaggio è contestato al solo Garofalo che negli anni dal 2015 al 2022, secondo le indagini, avrebbe «conseguito illeciti profitti per oltre 60 milioni di euro», dai quali sarebbero usciti gli 800mila euro utilizzati per rilevare dalla famiglia Di Natale la gestione dell’attività di ristorazione, «ripianando anche tutti i debiti maturati dalla gestione precedente di Di Natale e ciò anche mediante la costituzione, in data 29 luglio 2022 e la successiva gestione della società “Floor Six”, fittiziamente appartenente e amministrata dalla Cavaliere».

Per quanto riguarda i reati di bancarotta fraudolenta, le accuse riguardano, oltre ai membri della famiglia Di Natale, anche il napoletano Garofalo e Iezzi.

Al centro della contestazione le distrazioni di beni dalla società “Stellari Group” (sempre gestita dalla Cavaliere e da suo figlio Federico in qualità di amministratori, mentre Adamo Di Natale viene considerato amministratore di fatto) che rientra nella vicenda, in quanto si parla della «distrazione di 188mila euro dal patrimonio della Stellari Group, versati, nel periodo aprile-ottobre 2022, da alcuni clienti del ristorante Le Terrazze Roof Garden e tramite pos bancario ivi installato, finiti sul conto corrente acceso dalla società Ambrosiana Distribuzioni (amministrata di fatto da Iezzi, come sostiene l'accusa ndr), di cui 187mila euro venivano poi trasferiti a Garofalo».

Le indagini vennero affidate alla polizia locale e integrate da tre consulenze tecniche. Ora il tutto passerà all’esame del gup Anna Fortieri, davanti alla quale dovranno sfilare gli imputati il prossimo 4 novembre.

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