La Finanza convoca le vittime di Bellini
Saranno interrogati dalle fiamme gialle i cinque contribuenti beffati per 576 mila euro
PESCARA. Le cinque vittime che sarebbero state ingannate da Giacomo Bellini, il falso commercialista pescarese di 44 anni, saranno ascoltate dalla Guardia di finanza. E' il primo passo dell'attività del nucleo della polizia tributaria delle fiamme gialle guidato dal comandante Maurizio Favia che, ieri, dopo il mandato ricevuto dal sostituto procuratore Silvia Santoro, ha preso in mano l'indagine sul consulente legale accusato di truffa e appropriazione indebita.
Giacomo Bellini è accusato di essere un falso commercialista che, per anni, ha ingannato decine di contribuenti facendogli credere di aver pagato le loro tasse, poi però risultate evase.
Sono cinque, per il momento, i contribuenti usciti allo scoperto, che hanno denunciato di essere stati raggirati dal consulente fiscale: una parrucchiera, un imprenditore, un pensionato, un barista e il titolare di una pizzeria che hanno raccontato di essersi rivolti a Bellini, quasi sempre conosciuto casualmente, a cui si sono affidati per il pagamento delle tasse e dei contributi, fino alla scoperta che quelle cifre non erano state versate. E, ieri mattina, allo sportello dell'ufficio tributi del Comune, si è presentato un commerciante preoccupato che si era rivolto a Bellini e che, poi, è stato indirizzato alla Guardia di finanza.
L'INDAGINE L'inchiesta è stata avviata: Bellini è iscritto sul registro degli indagati per i reati di truffa e appropriazione indebita e la polizia tributaria ha iniziato a lavorare in più direzioni. Intanto, nei prossimi giorni saranno convocati i cinque contribuenti danneggiati che hanno denunciato al Centro la presunta truffa e non è escluso che lo stesso consulente fiscale venga ascoltato. Nel frattempo, gli investigatori verificheranno le posizioni di altri contribuenti, cercheranno di quantificare l'ammontare della cifra e che fine abbiano fatto i soldi che Bellini avrebbe evaso. Un'indagine a cui sta fornendo la sua collaborazione anche l'ufficio tributi del Comune a cui i cittadini che sarebbero stati ingannati si possono rivolgere per avere un'assistenza, per rivolgere dubbi e avere chiarimenti com'è accaduto ieri mattina al gestore di un bar. L'ufficio è stato istituito dall'assessore Massimo Filippello e dal dirigente Marco Scorrano ed è aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 11 e il martedì e il giovedì anche dalle 15,30 alle 16,30.
VERIFICA FISCALE Il falso commercialista si è difeso sostenendo di aver sempre fatto il suo lavoro e di essere lui la vittima di alcuni suoi clienti, che lo avrebbero denunciato per evitare di pagare le sanzioni delle tasse evase. Il suo nome, però, non è nuovo agli investigatori che, dietro esposti di contribuenti, avevano già incrociato il nome di Bellini. Nel 2006, il falso commercialista fu sottoposto a una verifica fiscale amministrativa in cui gli vennero contestati 100 mila euro di imposte dirette sottratte e 30 mila euro di Iva dovuta e non versata. Sempre nello stesso anno, Bellini è stato denunciato per esercizio abusivo della professione e poi è stato assolto.
È stato l'imprenditore di Elice, Antonio Di Sante (il contribuente più danneggiato, con 357 mila euro tra contributi e tasse che non sarebbero stati versati), a presentare però una denuncia per il reato di appropriazione indebita e per cui Bellini è stato condannato a sei mesi di reclusione, a una multa di 250 euro e al risarcimento di 357 mila a favore del suo accusatore. Il consulente ha presentato ricorso in appello contro quella sentenza, respingendo le accuse che hanno portato il giudice a pronunciare la condanna. Infine, nel 2008 è stato aperto un altro fascicolo a suo carico, concluso però senza riscontri.
576 MILA EURO E' questa la cifra di cui Bellini si sarebbe appropriato secondo il racconto delle cinque vittime: Mariapina Scamuffa (20 mila euro), Antonio Di Sante (357 mila euro), Ottavio La Vista (7 mila euro), Renata La Vista (150 mila euro) e Franca De Fabritiis (42 mila euro). E' la somma da cui la Guardia di finanza partirà per cercare di vederci chiaro nei movimenti del falso commercialista, valutando tutti gli elementi e operando anche un distinguo tra i casi che risalgono ad anni fa e quelli più recenti.
Giacomo Bellini è accusato di essere un falso commercialista che, per anni, ha ingannato decine di contribuenti facendogli credere di aver pagato le loro tasse, poi però risultate evase.
Sono cinque, per il momento, i contribuenti usciti allo scoperto, che hanno denunciato di essere stati raggirati dal consulente fiscale: una parrucchiera, un imprenditore, un pensionato, un barista e il titolare di una pizzeria che hanno raccontato di essersi rivolti a Bellini, quasi sempre conosciuto casualmente, a cui si sono affidati per il pagamento delle tasse e dei contributi, fino alla scoperta che quelle cifre non erano state versate. E, ieri mattina, allo sportello dell'ufficio tributi del Comune, si è presentato un commerciante preoccupato che si era rivolto a Bellini e che, poi, è stato indirizzato alla Guardia di finanza.
L'INDAGINE L'inchiesta è stata avviata: Bellini è iscritto sul registro degli indagati per i reati di truffa e appropriazione indebita e la polizia tributaria ha iniziato a lavorare in più direzioni. Intanto, nei prossimi giorni saranno convocati i cinque contribuenti danneggiati che hanno denunciato al Centro la presunta truffa e non è escluso che lo stesso consulente fiscale venga ascoltato. Nel frattempo, gli investigatori verificheranno le posizioni di altri contribuenti, cercheranno di quantificare l'ammontare della cifra e che fine abbiano fatto i soldi che Bellini avrebbe evaso. Un'indagine a cui sta fornendo la sua collaborazione anche l'ufficio tributi del Comune a cui i cittadini che sarebbero stati ingannati si possono rivolgere per avere un'assistenza, per rivolgere dubbi e avere chiarimenti com'è accaduto ieri mattina al gestore di un bar. L'ufficio è stato istituito dall'assessore Massimo Filippello e dal dirigente Marco Scorrano ed è aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 11 e il martedì e il giovedì anche dalle 15,30 alle 16,30.
VERIFICA FISCALE Il falso commercialista si è difeso sostenendo di aver sempre fatto il suo lavoro e di essere lui la vittima di alcuni suoi clienti, che lo avrebbero denunciato per evitare di pagare le sanzioni delle tasse evase. Il suo nome, però, non è nuovo agli investigatori che, dietro esposti di contribuenti, avevano già incrociato il nome di Bellini. Nel 2006, il falso commercialista fu sottoposto a una verifica fiscale amministrativa in cui gli vennero contestati 100 mila euro di imposte dirette sottratte e 30 mila euro di Iva dovuta e non versata. Sempre nello stesso anno, Bellini è stato denunciato per esercizio abusivo della professione e poi è stato assolto.
È stato l'imprenditore di Elice, Antonio Di Sante (il contribuente più danneggiato, con 357 mila euro tra contributi e tasse che non sarebbero stati versati), a presentare però una denuncia per il reato di appropriazione indebita e per cui Bellini è stato condannato a sei mesi di reclusione, a una multa di 250 euro e al risarcimento di 357 mila a favore del suo accusatore. Il consulente ha presentato ricorso in appello contro quella sentenza, respingendo le accuse che hanno portato il giudice a pronunciare la condanna. Infine, nel 2008 è stato aperto un altro fascicolo a suo carico, concluso però senza riscontri.
576 MILA EURO E' questa la cifra di cui Bellini si sarebbe appropriato secondo il racconto delle cinque vittime: Mariapina Scamuffa (20 mila euro), Antonio Di Sante (357 mila euro), Ottavio La Vista (7 mila euro), Renata La Vista (150 mila euro) e Franca De Fabritiis (42 mila euro). E' la somma da cui la Guardia di finanza partirà per cercare di vederci chiaro nei movimenti del falso commercialista, valutando tutti gli elementi e operando anche un distinguo tra i casi che risalgono ad anni fa e quelli più recenti.
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