Il delfino morto sulla spiaggia di Montesilvano (foto G.Lattanzio)

ABRUZZO

La mareggiata fa strage di tartarughe e delfini sulla spiaggia / VIDEO

Da Giulianova a Vasto recuperati nove animali morti lungo la costa dai volontari del Centro studi cetacei

PESCARA. Una "strage" di delfini e tartarughe marine. Dopo il mistero sui cefali morti, il caso delle meduse spiaggiate e il ritrovamento di galline mozzate, questa mattina sulla spiaggia tra Pescara e Montesilvano sono stati trovati morti due delfini e due tartarughe a poca distanza l'uno dall'altro. Era solo un anello di una lunga catena. Della quale alla fine della giornata sono stati contati nove animali deceduti, due delfini e sette tartarughe della specie Caretta caretta.

E questa volta la causa di tutto è la burrasca della scorsa notte, che ha causato forti mareggiate con conseguenti molteplici spiaggiamenti.

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Delfino e tartaruga spiaggiati, le operazioni di recupero
I ritrovamenti sulla battigia di Montesilvano al confine con Pescara (video di Giampiero Lattanzio)

Sul posto veterinari Asl e Centro studi cetacei con Vincenzo Olivieri.

La tartaruga morta sulla spiaggia di Montesilvano (foto G.Lattanzio)

Dai primi rilievi sembra che la morte di cetacei e rettili risalgono a parecchie ore prima e che gli esemplari siano stati quindi trascinati dalle corrente e spinte sulla spiaggia dalla mareggiata. Secondo quanto emerso in questi giorni sono state 6 le tartarughe trovate morte lungo la costa abruzzese.

Ma è dalle prime ore del mattino che i Volontari del Centro studi cetacei sono stati impegnati su tutta la costa abruzzese. Gli interventi hanno interessato un totale di nove animali deceduti, due tursiopi e sette tartarughe della specie Caretta caretta: di questi due tartarughe a Roseto, il delfino e la tartaruga trovati tra Pescara e Montesilvano, tre esemplari di Caretta caretta a Francavilla, un altro delfino a Torino di Sangro e un'altra una tartaruga sulla costa di Vasto (CH). Inoltre, due tartarughe sono state trovate vive ed estremamente debilitate a Giulianova e sono state trasferite al Centro recupero tartarughe marine (Crtm)  “L. Cagnolaro” di Pescara.

Gli interventi, coordinati dal Centro studi cetacei, hanno richiesto l’indispensabile contributo della Guardia costiera, dei Servizi veterinari delle Asl, dei carabinieri forestali, della polizia municipale e dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e Molise che ha svolto le indagini necroscopiche finalizzate all’accertamento delle cause di morte. Considerato il perdurare delle condizioni meteorologiche sfavorevoli, il Centro studi cetacei manterrà alto il livello di allerta per le prossime ore.

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